Hotel in fermento, ma 200 russi non arriveranno più: «Vaccinati con lo Sputnik, andranno in Albania»

Pesaro, hotel in fermento, ma 200 russi non arriveranno più: «Vaccinati con lo Sputnik, andranno in Albania»
Pesaro, hotel in fermento, ma 200 russi non arriveranno più: «Vaccinati con lo Sputnik, andranno in Albania»
di Letizia Francesconi
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Giovedì 13 Maggio 2021, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 15:41

PESARO - Un patto con Comune e operatori balneari per rispondere alle esigenze delle strutture ricettive. E’ questa la proposta che lancia o meglio rilancia l’associazione albergatori con il presidente Fabrizio Oliva. Il punto sull’imminente inizio stagione e le istanze degli hotel che si affacciano sul lungomare di Levante e Ponente, è arrivato martedì nel corso dell’ultimo direttivo di Apa hotel. Ma intanto Pesaro continua a perdere turisti dall’estero e vede sfumare anche prenotazioni importanti.

Un gruppo di 200 turisti russi che avevano scelto Pesaro proprio ieri ha disdetto la prenotazione al tour operator di riferimento, e tutto per l’incertezza sulle modalità di ingresso in Italia.

Una doccia fredda questa per il tour operator pesarese, Vincenzo Ricci e per alcuni albergatori che avrebbero ospitato i turisti russi in arrivo. E’ proprio l’incertezza delle nuove disposizioni anti Covid per la ripartenza del turismo (a partire dal green pass) unita alle problematiche locali a preoccupare i gestori degli hotel. 

Le istanze

Presidente e albergatori sono concordi nel concertare una soluzione condivisa con l’Amministrazione comunale per un patto che concili le esigenze delle strutture ricettive con quelle degli operatori balneari e della clientela stagionale. Se l’Amministrazione ha accolto la richiesta di associazioni e operatori del turismo ad implementare il plafond di risorse destinate a recuperare i metri di spiaggia persi, è altrettanto reale la necessità per la gran parte delle strutture, a Ponente e Levante, di disporre di un numero adeguato di ombrelloni da riservare agli ospiti degli hotel. E’ quanto emerso dalla discussione fra alcuni albergatori del direttivo, da Roberto Signorini (Imperial Sport) a Paolo Pedini (Napoleon) fino agli albergatori di Levante Alfio Duca (Astoria) e Nardo Filippetti, patron di Excelsior e Nautilus. Nel merito l’associazione Albergatori chiede un incontro a sindaco e assessori competenti per fare da tramite con i balneari. «Si chiede semplicemente- osserva fra gli altri Alfio Duca – di non doversi ritrovare, a strutture aperte, nei mesi di giugno e luglio, nelle stesse condizioni dello scorso anno, quando per famiglie o gruppi di turisti spesso non c’era posto nella spiaggia di riferimento dell’hotel. Molto dipende sì dalle dimensioni o dal tipo di clientela ma in media ogni albergo avrebbe la necessità di 45-50 ombrelloni da riservare nel corso della stagione. Ecco perché chiediamo al sindaco di farsi portavoce con gli operatori balneari per arrivare ad una mediazione, che possa mettere tutti d’accordo e consentire a tutti di lavorare». Gruppi: i numeri delle prenotazioni, per ora poche e fra l’altro ancora molto lente, sono in questo frangente il nodo che assilla ogni albergatore sia esso un tre o quattro stelle. Di turismo estero al momento ce n’è ben poco, frenato dall’incertezza delle normative su pass vaccinale, quarantene e l’eventuale spostamento del coprifuoco. Così niente da fare per circa 200 turisti russi, fra giovani, insegnanti e accompagnatori che avrebbero dovuto confermare. «La disdetta di incoming mi è stata comunicata mercoledì mattina – riferisce rammaricato Vincenzo Ricci per il tour operator La Vie en Rose – tanto basta per renderci conto che agenzie e albergatori navigano ancora a vista. Parliamo di un gruppo importante atteso per l’ultima settimana di giugno, che sarebbe stato spalmato su più hotel del lungomare Continental, Leonardo Da Vinci e Gala, eppure hanno disdetto e prenotato in altre strutture ricettive dell’Albania, tutto perché regna l’incertezza sull’ingresso dall’estero e da Paesi fuori Ue. Questo gruppo di russi già aveva completato i richiami del vaccino Sputnik eppure non possono per ora entrare con sicurezza in Italia, perché proprio questo vaccino non è validato e riconosciuto da Ema, agenzia europea dei medicinali. Difficoltà e poca chiarezza quindi su alcune norme nazionali che mettono in difficoltà agenzie di incoming e le stesse strutture alberghiere, soprattutto se si parla di turismo dall’estero, fatta eccezione per famiglie o per i soliti turisti del nord Europa, che si muovono autonomamente, ma certo non si può parlare di numeri in grado di far decollare la stagione».

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