Una carica di 106 medici e in più la charging room. Ecco il piano per Marche Nord a partire dal 2 gennaio

Gabriele Frausini primario medicina interna Marche Nord
Gabriele Frausini primario medicina interna Marche Nord
di Letizia Francesconi
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Lunedì 27 Dicembre 2021, 06:35

PESARO - Un piano straordinario per fronteggiare l’emergenza durante l'epidemia di Covid. Il primario del Dipartimento di medicina interna di Marche Nord Gabriele Frausini annuncia il fare squadra con una “carica” di medici, che dai propri reparti di appartenenza si sposteranno per dare supporto ai colleghi del Pronto soccorso. Il piano scatterà dal 2 gennaio e verrà attivata anche una “charging room”, ovvero una continuità assistenziale garantita dall’area medica per i pazienti del pronto soccorso con una presa in carico ambulatoriale o con un ricovero in tempi brevi, garantendo dove possibile una dimissione precoce.

Del resto, ha voluto rimarcare Frausini, si tratta di una soluzione tampone, perché in un solo anno Marche Nord è passata da 38 medici in servizio (40 in organico) all’emergenza urgenza agli attuali 25.


I numeri
«In campo una squadra di 106 medici – anticipa Frausini - che a rotazione sarà chiamata al Pronto soccorso per coprire tutti i turni. Si tratta di un’azione immediata per dare ossigeno al personale medico e sanitario, indipendentemente dalle risposte che avranno i bandi, che via via farà uscire l’azienda ospedaliera, e le cui tempistiche non saranno però a breve termine.

Un’operazione che chiama in causa i colleghi per le specialistiche equipollenti e affini e dal calcolo della direzione medico-sanitaria, ogni medico su 106 disponibili, sarà chiamato ad un turno in Pronto soccorso ogni tre mesi. Solo così facendo riusciamo a coprire tutti i turni».


L’assistenza
La novità pensata dalla direzione ospedaliera vede fra fine anno e i primi giorni di gennaio, l’attivazione anche di una “charging room”. In programma per oggi c’è una riunione straordinaria dei primari dell’area medica Marche Nord per la programmazione proprio di questa azione, tesa a non sovraccaricare ulteriormente il Pronto soccorso. Diversa la casistica dei pazienti ospedalieri che potranno accedervi per qualunque patologia, andando ad aumentare il ricambio fra accessi dal Pronto soccorso e ricoveri. Per esempio nel caso in cui un paziente semi guarito deve essere trasferito in una struttura di Rsa, sarà preso in carico e assistito proprio dalla “charging room”. «Al lato pratico è una continuità assistenziale garantita dall’area medica – prosegue Frausini - dove i medici, sono in grado di prendere in carico il paziente, garantendo quando possibile una dimissione precoce o un ricovero in tempi più brevi». Lo spostamento dei medici da un presidio all’altro è già attivo, come conferma la dottoressa Antonella Scarcelli, del dipartimento di Medicine specialistiche: «Anche i medici colleghi del reparto di Pneumologia del Santa Croce di Fano sono già stati trasferiti in mobilità straordinaria al San Salvatore nei reparti Covid di sub intensiva o intensiva».

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