Infermieri ancora non vaccinati, primi stop dall'Ordine: «Ma qualcuno si è già regolarizzato»

Infermieri ancora non vaccinati, primi stop dall'Ordine: «Ma qualcuno si è già regolarizzato»
Infermieri ancora non vaccinati, primi stop dall'Ordine: «Ma qualcuno si è già regolarizzato»
di Letizia Francesconi
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Lunedì 6 Settembre 2021, 09:38

PESARO - Infermieri non vaccinati nel Pesarese. L’Ordine ha già formalizzato le sospensioni dopo i primi due step di lettere raccomandate, inoltrate in agosto dal Dipartimento di Prevenzione di Area Vasta. Il loro numero però potrebbe essere destinato a salire nelle prossime settimane, sì perché Dipartimento e Asur Marche in sinergia con il Servizio regionale Salute, proseguono le verifiche incrociate su tutti gli operatori sanitari inadempienti e iscritti ognuno al proprio Ordine di riferimento. 

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Nel dettaglio

Entra nel dettaglio la presidente dell’Ordine provinciale delle professioni sanitarie Laura Biagiotti: «Tra primo e secondo invio delle comunicazioni inoltrate dal Dipartimento di Area Vasta 1, risultavano complessivamente 40 infermieri iscritti all’Ordine e sollecitati alla vaccinazione (32 al primo invio di lettera raccomandata e 8 al secondo e penultimo invio).

Nel frattempo 7 di loro hanno regolarizzato la propria posizione, facendo pervenire all’Ordine il certificato di avvenuta vaccinazione a una o doppia dose, mentre per tutti gli altri in assenza di risposte o di documentazione, è scattato il procedimento per la sospensione». L’Ordine precisa che si sospendono solo quei nominativi, che vengono comunicati di volta in volta a indagine completata dal Dipartimento di Igiene e Salute di Area Vasta. «Attendiamo risposte - puntualizza Biagiotti - su altri nominativi dubbi, e a questo proposito Asur Marche, si sta raccordando con il territorio per controlli incrociati su singoli operatori e strutture di appartenenza. Va anche chiarito che l’Ordine non può sapere dove siano impegnanti gli operatori destinatari del provvedimento, in quali strutture territoriali prestino servizio. Potrebbero esercitare in libera professione, in strutture private e in quel caso non c’è obbligo di comunicarlo all’Ordine, altri ancora potrebbero operare in strutture protette o Rsa. Questo perché i professionisti iscritti di fatto possono esercitare ovunque». La ricollocazione: la norma prevede che gli infermieri sospesi, potrebbero essere ricollocati dalla propria struttura di riferimento ad altra mansione ma che non sia a contatto con i pazienti, e in questo caso spetta al proprio datore di lavoro, l’opportunità di ricollocare il sanitario (per il momento il provvedimento è in vigore fino al prossimo 31 dicembre).

I prossimi mesi

«Dei sospesi – prosegue la presidente dell’Ordine infermieri – non è stata inoltrata all’ente una documentazione di comprovati motivi medico-sanitari, tali da esonerarli dalla vaccinazione». Ecco allora che a fronte di nuove richieste e relativi provvedimenti di stop alla professione, il problema principale che si porrà di qui ai prossimi mesi ruota tutt’intorno alle modalità di sostituzione dei non vaccinati.

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