Vigilanza ancora alta: sono quattro i focolai in centri e strutture. Casa Padre Damiani sarà presto Covid free

La casa Padre Damiani in viale Napoli 38 a Pesaro
La casa Padre Damiani in viale Napoli 38 a Pesaro
di Lorenzo Furlani
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Domenica 27 Marzo 2022, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 08:06

PESARO - I focolai di Covid-19 attualmente attivi nelle residenze protette e nei centri diurni del Pesarese sono 4, tutti accertati a marzo, l’ultimo ieri, a riprova che la pandemia non è finita e il micidiale coronavirus, a oltre due anni dal primo allarme nel nostro territorio, torna ad alzare la testa.

Effetti depotenziati dai vaccini 
Chiaramente, gli effetti sono depotenziati grazie alla vaccinazione di massa, come dimostrano le diverse conseguenze nel tempo delle infezioni a catena di anziani e disabili in queste strutture, dove fino a poco più di un anno fa si registravano stragi di ospiti mentre ora si contano positivi paucisintomaci.

In ogni caso di Covid si continua a morire come riporta il bollettino quotidiano del servizio sanità della Regione che ieri contava 4 vittime anziane, da 85 a 92 anni (due giorni fa è morto un 78enne pesarese ricoverato a Marche Nord e tre giorni fa un 91enne di Jesi nel presidio extra ospedaliero Galantara).

La curva dei contagi nelle Marche da alcuni giorni ha ripreso leggermente a scendere, dopo l’inversione di tendenza registrata all’inizio del mese, mentre i ricoveri ieri, rispetto al giorno prima, erano stabili negli ospedali (238) e in aumento nelle strutture pre e post acuzie (131 contro 125).

Rimasti solo 7 positivi
Il focolaio di infezioni che è prossimo a spegnersi del tutto è quello di casa Padre Damiani, in viale Napoli 38, rilevato il 2 marzo scorso. I tamponi molecolari eseguiti domenica scorsa per la terza volta su tutti gli ospiti negativi non hanno diagnosticato ulteriori contagi rispetto al picco di 47 (33 ospiti su 78 e 14 operatori su 56, perché un’infermiera in realtà era assente per malattia).

Degli anziani positivi, 21 si sono già negativizzati. Tutti gli ospiti trasferiti nella struttura Covid extra ospedaliera di Macerata Feltria sono rientrati nella casa di riposo, salvo 2 che per le comorbilità sono stati portati al San Salvatore, ma non nelle terapie intensiva o semi intensiva.

I 3 anziani che erano stati ricoverati inizialmente a Marche Nord sono passati alla degenza post acuzie: 1 a Macerata Feltria e 2 a Galantara.

Quindi gli ospiti positivi al Covid seguiti direttamente nella casa Padre Damiani sono 7, che oggi saranno sottoposti a un altro tampone rapido. Se l’esito risultasse per tutti negativo il focolaio si sarebbe esaurito, in quanto gli operatori positivi nel frattempo sono guariti e tornati in servizio.

Domani il test per i disabili
Un secondo focolaio, a partire dal 10 marzo, si è sviluppato nella casa di riposo e residenza protetta di via Spada delle Maestre Pie Addolorate del sangue versato di Gesù. Sono risultate positive 9 ospiti su 62 (ci sono solo donne), di età compresa tra 86 e 102 anni, di cui 2 si sono già negativizzate. Su 31 operatori 1 solo si è contagiato. Il prossimo giro di tamponi rapidi è programmato per mercoledì.

Nella fase iniziale è il focolaio del centro diurno per disabili Villa Vittoria, in via Redipuglia, accertato mercoledì scorso, dove si contano 4 operatori positivi. Domani sarà eseguito a tutti il tampone molecolare per verificare se il contagio si è diffuso agli ospiti, che sono divisi in due gruppi; quello in cui si registrano 3 operatori positivi è stato bloccato con i disabili prudenzialmente lasciati a casa.

Infine, c’è un focolaio, dichiarato ieri dal distretto sanitario, nella residenza protetta Beato Sante di Mombaroccio, in viale Zandonai. È stata diagnosticata la positività (lunedì scorso e ieri) di 2 operatori, tutti i 40 ospiti finora sono risultati negativi, anche al secondo giro di tamponi rapidi.

Sporadici casi singoli
Sporadicamente in varie strutture sono tuttora registrati casi positivi singoli, che in quanto tali non qualificano un focolaio. Invece, è stato chiuso dal distretto sanitario giovedì scorso il focolaio di casa Giona, la comunità per disabili dove dal 28 febbraio erano risultati positivi 5 ospiti su 8 (alcuni trasferiti a Macerata Feltria) e 4 operatori. È già ripresa l’attività ordinaria con visite dall’esterno e uscite.

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