Pierino vince dopo due mesi la sua battaglia con il Covid: «Ma sono dimagrito 30 chili»

Monte Porzio, Pierino vince dopo due mesi la sua battaglia con il Covid: «Ma sono dimagrito 30 chili»
Monte Porzio, Pierino vince dopo due mesi la sua battaglia con il Covid: «Ma sono dimagrito 30 chili»
di Jacopo Zuccari
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Venerdì 23 Aprile 2021, 09:17

MONTE PORZIO - «Ho vinto la mia guerra contro il Covid. Un’esperienza che mai avrei pensato di dover affrontare, ma se sono qui a parlarne è grazie ai medici e agli infermieri dell’ospedale». 
Racconta 54 giorni di ricovero in ospedale Pierino Anniballi, che compirà 66 anni il prossimo 8 maggio. Allevatore e proprietario di una fattoria sulle colline di Monte Porzio, Pierino non sa quando si è contagiato. Il Covid ha fatto ammalare anche sua mamma di 90 anni. E’ stata lei la prima in casa ad avvertire i sintomi della febbre ai primi di marzo.

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La febbre oltre 40 gradi

«Contemporaneamente il virus ha contagiato subito anche a me.

Ho misurato la febbre e quando ero a casa era salita a 40,6. Ho chiamato il mio medico di fiducia e a quel punto c’era solo una cosa da fare: chiamare il 118 e farsi portare in ospedale. Lì è iniziato un “calvario” che termina oggi quando i medici mi rimandano a casa, sono vivo e posso raccontarla. Ma quello che ho passato non lo auguro a nessuno perché ho sofferto tantissimo. Il virus è un nemico bruttissimo, invisibile che non sai dove ti attacca. Dico solo che oggi peso quasi 30 kg di meno di quando sono arrivato qua all’ospedale di Pesaro». Pierino ci tiene a ringraziare intanto tutti i medici e il personale del San Salvatore che lo hanno seguito per tutto il tempo del ricovero. «Ho passato quindici giorni in terapia intensiva, per respirare mi avevano attaccato un sondino alla gola perché da solo non respiravo più. Di tutto quel periodo in terapia intensiva non ricordo praticamente quasi nulla, ero sedato. Ho ricordi di un prima e di un dopo. E di due bicchieri di thè come pasto. Nient’altro. Adesso sono otto giorni che sono tornato a respirare autonomamente, mi hanno fatto tre tamponi consecutivi e sono finalmente negativo e posso quindi tornare a casa. Nel frattempo il covid ha fatto ammalare anche mia madre. Non potrò mai dimenticare la contentezza di una dottoressa che mi ha confessato: “Pierino quando ho visto i tre pazienti che erano in intensiva in condizioni così gravi avevo paura che non ce l’avresti fatta”. Cosa dire? E’ una guerra estenuante, fatta anche di tanta pazienza e voglia di vincere. Devo ringraziare i miei amici di Monte Porzio e i familiari che mi sono stati accanto e non potendo venirmi a trovare con loro sono rimasto in contatto col telefono». 

«È stata durissima»

«E’ stata durissima a volte il tempo sembrava immobile – prosegue Pierino – Gli unici incontri che fai sono con i medici alla mattina quando ti visitano. In stanza sei da solo, non hai la tv e nessun contatto con l’esterno. Sapere che da fuori tifano per te è un grande incoraggiamento e non me lo dimenticherò mai». Accompagnato dal fratello, Pierino è tornato ieri a casa. Lo attendono i fagiani, i conigli, gli asini e i cavalli. E’ un cacciatore che ama la natura. «Questa è una battaglia, ci vorrà tanta pazienza per venirne fuori tutti. Per fortuna ho chi mi aiuta, piano piano riprenderò a fare le cose di prima. Faccio il cameriere in un ristorante e per il vaccino mi hanno detto che dovrò attendere due mesi. Volentieri metto a disposizione i miei anticorpi».

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