Prenotati e studenti creano l'ingorgo al centro vaccinale: lunghe file e fioccano le proteste

Fano, prenotati e studenti creano l'ingorgo al centro vaccinale: lunghe file e fioccano le proteste
Fano, prenotati e studenti creano l'ingorgo al centro vaccinale: lunghe file e fioccano le proteste
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Giovedì 3 Giugno 2021, 08:49

FANO - C’è voluta praticamente tutta la mattinata ieri a coloro che si sono recati al Codma per farsi vaccinare contro il Covid, per poter effettuare l’operazione. Chi aveva ricevuto infatti l’appuntamento tra le 9 e le 10 non ha potuto tornarsene a casa se non dopo mezzogiorno, e chi era stato convocato nelle ore successive ancora più tardi, dopo aver sostato per alcune ore all’interno della propria automobile sul piazzale antistante la palazzina. Le file di auto che si erano posta in attesa si sono dilungate per diverse centinaia di metri fino al cancello di ingresso.

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Una sosta non facile, sotto il sole, con le carrozzerie che si surriscaldavano, mentre nemmeno i finestrini aperti riuscivano a fornire un po’ di sollievo. 

L’intoppo

Ovviamente sono fioccate le proteste, nessuno pensava ad una situazione del genere, dato che nei giorni precedenti il poter fare le vaccinazioni non richiedeva una attesa così lunga.

Che cosa dunque è successo? E’ accaduto che a chi aveva ricevuto un appuntamento (ieri erano stati convocati prevalentemente i cinquantenni) si sono uniti i maturandi, i quali non necessitavano di alcuna prenotazione, a parte il rispetto dell’elenco dei loro cognomi alle lettere a – b e c. Una aggiunta che ha colto di sorpresa anche il personale sanitario addetto alle vaccinazioni che non si aspettava un affollamento del genere. C’è stato dunque un gran daffare per medici, infermieri e il personale della protezione civile per gestire una situazione che rischiava di diventare caotica. E le proteste non sono mancate. «Sono 3 ore che sono in fila - si è lamentata una persona all’interno del proprio abitacolo, costretta ad avanzare per pochi centimetri ogni 15 minuti – e mai mi aspettavo una disorganizzazione del genere! Se a noi cinquantenni è stato dato un appuntamento, non capisco perché gli studenti possono inframezzarsi senza ordine alcuno. Ci vuole un minimo di rispetto per le persone, non siamo qui a pietire qualcosa che ci viene calato dall’alto, abbiamo chiesto di essere vaccinati per contribuire alla lotta contro la pandemia e allo stesso tempo poter lavorare senza correre rischi, meritiamo dunque un minimo di considerazione! Noi paghiamo il sistema e pretendiamo che funzioni».

I commenti

C’è chi aveva scelto un giorno di festa per non perdere una giornata di lavoro, ma gran parte della festa se n’è andata in una lunga attesa sotto il sole. Tra l’altro, dato che per forza di cose si sono formate più file parallele, c’è stato chi si è visto superare da persone che si trovavano alle spalle. Bastava essere informati sulla situazione, ovvero sulla eventualità di superare un’attesa considerata accettabile, allora – hanno evidenziato altri – ci si attrezzava, ci si riforniva con una bottiglia d’acqua, si prendevano precauzioni contro il caldo, ci si presentava con un’altra predisposizione d’animo. Quello che è avvenuto, ieri, insomma, non è stato considerato accettabile perché non si doveva spezzare un ordine precostituito con una variabile, quella degli studenti, di cui non si conosceva preventivamente la quantità. E per fortuna ieri era in distribuzione il Pfizer, se ci fosse stato l’Astrazenica, date le contestazioni la fila avrebbe potuto allungarsi ancora di più. 

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