FANO - È una versione casareccia del Grande Fratello, ovvero la diffusione in una polemica da bar dello sport di alcuni dati personali del monitoraggio della popolazione per la campagna vaccinale anti Covid-19. È stata violata la riservatezza su informazioni sensibili per antonomasia, quali sono quelle afferenti alla sfera della salute, riferite ad alcune persone protagoniste di quella polemica, che si è sviluppata nello spazio virtuale del contemporaneo bar dello sport, ovvero un social network, nello specifico il grande gruppo Facebook La Fano che ci piace o non ci piace.
Il disservizio al Codma
La premessa è il disservizio che si è registrato sabato scorso all’open day delle vaccinazioni organizzato da Regione e Asur al Codma di Fano, dove dalle 14 alle 20 era prevista la somministrazione delle dosi (prima, seconda o terza) ai non prenotati.
Le proteste come un fiume in piena
Apriti cielo. I commenti (alla fine 130) sono partiti come un fiume in piena fatto di proteste e invettive contro gli organizzatori dell’open day. Diversi hanno annunciato anche rimostranze indirizzate al presidente della Regione e al sindaco di Fano, quale autorità sanitaria locale. Per contenere quell’ondata di critiche e difendere l’operato del personale sanitario e dei volontari impegnati al Codma, un tecnico informatico dell’Area vasta 1 è intervenuto, con il suo profilo personale di Facebook, e non ha trovato di meglio che redarguire i più infervorati, rivelando che avevano già la prenotazione per il booster, fissata dopo pochi giorni, e quindi non avrebbero dovuto, a suo avviso, unirsi ai non prenotati contribuendo a creare caos al Codma (per quanto la prenotazione del vaccino può essere revocata in un secondo momento, liberando il posto).
La rivelazione dei dati sensibili
«Hai fatto la seconda dose il 18/7 sei prenotata per il 18/1/2022. Ossia tra 9 giorni. Non saresti nemmeno dovuta andare a fare confusione» è uno dei commenti postati dal tecnico, che ha dimostrato di aver accesso agli archivi dell’Asur, in risposta a una donna, identificata attraverso il profilo Fb,che in modo colorito aveva appena espresso il suo disappunto per essere stata respinta. Tre almeno gli interventi con la rivelazione di queste informazioni sensibili nei confronti di altrettante persone. Immediata la replica degli interlocutori, che hanno segnalato al dipendente dell’Asur la violazione della loro privacy, minacciando di denunciarlo. Lui si è schermito sostenendo che chi ha protestato ha rivelato per primo la propria condizione di vaccinato in attesa della terza dose, anche se per la verità non avevano detto di essersi prenotati né tantomeno comunicato le date. Il tecnico, comunque, ha continuato a presidiare il dibattito online, con un’ultima rimostranza per l’irriconoscenza degli utenti che non immaginano gli sforzi di chi è impegnato nella campagna vaccinale.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout