Nell'estate post Covid tirano le vacanze in monasteri, eremi e conventi, sospesi tra silenzio e meraviglie

Nell'estate post Covid tirano le vacanze in monasteri, eremi e conventi, sospesi tra silenzio e meraviglie
Nell'estate post Covid tirano le vacanze in monasteri, eremi e conventi, sospesi tra silenzio e meraviglie
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 09:48

PESARO - Anche l’ospitalità religiosa fa i conti con il Covid. La pandemia non ha risparmiato conventi, monasteri e foresterie di istituti. Oltre diecimila posti letto nelle Marche che, dalla fotografia scattata nell’ultimo report dell’associazione del settore, hanno subito perdite mediamente del 52% incluso alcuni del 70. 
«L’anno scorso, la pandemia ha bloccato i gruppi che con il lockdown hanno annullato le prenotazioni per l’estate» spiega Alessandro Cecchini.

È il presidente e uno dei soci lavoratori della cooperativa “GenerAzioni” che, per conto del Seminario Vescovile San Carlo, si occupa a Fano delle due splendide Ville del Prelato vicino all’eremo di Montegiove. Lavorano con gruppi parrocchiali, pellegrini, scout che prendono le ville in autogestione. 

Le strutture

Villa Alta, immersa in un parco grande 4 ettari, offre 48 posti letto mentre Villa Bassa, 72. «Diventando l’estate scorsa il luogo di ritiro del Fano Calcio – osserva Alessandro – abbiamo limitato le perdite ma, quest’anno, il problema non si pone. I vari gruppi, che avevano cancellato la vacanza 2020, l’hanno riprogrammata per il 2021». Identico problema affrontato dalla cooperativa Csv per il maestoso Convento Santa Vittoria a Fratte Rosa. Edificio fondato, secondo la leggenda popolare, da San Francesco d’Assisi nei luoghi dove vinse contro un mostruoso serpente. La struttura è stata doppiamente colpita. Nella sua vocazione di accoglienza per gruppi e come location fiabesca per celebrare matrimoni. La chiesa ha 100 posti a sedere e offre 14 camere per un totale di 80 posti letto. Intelligente, la cooperativa sta posizionando la struttura operativa dal 2018 come un contenitore di eventi esperienziali ed organizza, tutti i mercoledì, laboratori di terracotta con maestri artigiani e tutti i giovedì, di cucina tipica dove le fave di Fratte Rosa, presidio slow food, e la cottura con il coccio sono in primo piano. 
Mariagrazia Stocchi si occupa della Casa Parrocchiale San Donato a Belvedere Fogliense, panoramica frazione di Tavullia.

Risale al XIII secolo ma è dotata di tutti i comfort e può accogliere fino a 46 persone. Confessa che l’anno è stato complicato ma che i gruppi stanno tornando a prenotare. «Perché – spiega – sta vincendo il nostro modo di essere ospitali che non è della casa parrocchiale ma di tutto il paese». La casa è luogo di vacanza per scout ma anche per chi è in terapia da dipendenze e la comunità di Belvedere si sente coinvolta. 

Le caratteristiche

Entra nei giochi degli scout, sa ascoltare i fragili e dare supporto morale ai deboli. Un calore che fa parte del biglietto da visita della struttura. A Sant’Angelo in Vado c’è l’eremo di Caresto. È l’eremo delle famiglie e delle coppie. L’accoglienza complessiva è di 60 posti letto e modulabile al fine di ospitare ogni nucleo in modo autonomo.

Il futuro

«Purtroppo, spiega don Pietro Pasquini, in determinati periodi non è stato possibile lavorare in presenza e ci siamo organizzati on line». Lui stesso si sorprende che, ad ogni incontro, si connettessero perfino 80 coppie. Il futuro immediato va bene. Luglio ed agosto sono densi di visite e di pernottamenti. «Vince la cura del dettaglio – incalza - e il nostro modo di ascoltare le persone». E’ un lavoro di squadra che coinvolge tante coppie felici ma nella terapia, c’entra il luogo defilato e la serenità del paesaggio. 

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