Fabrizio, Tatiana, Silvia e Giuseppe, quelli che non si arrendono al Covid: «Pronti a inaugurare i ristoranti»

Fabrizio, Tatiana, Silvia e Giuseppe, quelli che non si arrendono al Covid: «Pronti a inaugurare i ristoranti»
Fabrizio, Tatiana, Silvia e Giuseppe, quelli che non si arrendono al Covid: «Pronti a inaugurare i ristoranti»
di Beatrice Giannotti
4 Minuti di Lettura
Sabato 30 Gennaio 2021, 08:58

URBINO - In questo periodo in cui i ristoratori sono divisi tra rassegnati e ribelli, c’è chi è in controtendenza e lavora per aprire.

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Sono infatti in vista due inaugurazioni nei prossimi mesi a Urbino. Nuova vita per La Cucina di Taty nel cortile del Collegio Raffaello: cambio gestione e ritorno alla tradizione grazie a Fabrizio Foglietta e Tatiana Giardini.  È una grande sfida anche per Silvia Sacchi e il marito, Giuseppe Portanova, che hanno scommesso sul dare nuova vita a via Cesare Battisti.

«Andiamo avanti»

«Stiamo lavorando quotidianamente per cercare di aprire tra febbraio e marzo.

In base alle regole che saranno in vigore, apriremo come sarà permesso: consumazione in loco o asporto – spiegano – Data l’esperienza con la precedente gestione, abbiamo deciso di aprire per portare un’alternativa nell’offerta della città. Punteremo molto sulla cucina tradizionale e un ambiente familiare. Saranno all’ordine del giorno prodotti di qualità e lavorati “come una volta” per riscoprire i sapori della tradizione. Si potranno trovare cose che a casa si fanno poco. Quelle ricette che erano fatte soprattutto dalle nonne. Non punteremo solo sulla pasta fresca (fatta da Taty), ma anche su prodotti stagionali. Vogliamo, in qualche modo, rieducare a una cultura del cibo semplice e stagionale del produttore di zona». Una mossa in controtendenza spinta dalla passione per la cucina. «Un investimento importante, ma crediamo in questo progetto, crediamo di riuscire a portare un’offerta nuova nel panorama Urbinate. Siamo fiduciosi che la città risponderà positivamente – continuano – Abbiamo rinnovato la cucina industriale e gli ambienti per offrire la migliore cucina tradizionale. Al momento non guardiamo le fatture da pagare, ma la prospettiva di un’offerta di qualità». È una grande sfida anche per Silvia Sacchi e il marito, Giuseppe Portanova, che hanno scommesso sul dare nuova vita a via Cesare Battisti. Un ristorante che riprenderà le tradizioni della città, non solo in cucina, ma anche nell’arredo con ceramiche e stelle ducali. Con l’aggiunta di un tocco “industrial”. Un ristorante di prodotti tipici senza tralasciare il pesce «non per niente da via Cesare Battisti si vede anche il mare, come scriveva Volponi – scherza Silvia – Stiamo lavorando ad una selezione di vini del territorio, ma ricercati, oltre ad una selezione che copra lo stivale. Con l’aiuto del sommelier Raffaele Papi stiamo creando una carta dei vini divisa in Provinciali, Marchigiani, Bel Paese, Oltralpe, Triple A e vini dolci. Vicino alla cucina a vista ci saranno due “chef table” da cui si potrà interagire direttamente con lo chef». 

Nuovi posti di lavoro

Una particolare attenzione nel lavorare con ditte e persone della zona: «Siamo ancora alla ricerca di un aiuto cucina e un cameriere di sala». Un lavoro costante per poter partire in aprile, come si potrà. Ma si aprirà. «Non sappiamo ancora se potremo fare corsi di cucina per adulti e bambini, come abbiamo in mente. Ma qualcosa faremo. Intanto, stiamo cercando di creare interesse intorno alla nuova attività. Abbiamo ripreso una frase dialettale dell’ex Coriandolo. “Anca la prescia vol el su temp”. Molti credono sarà questo il nome, ma in realtà qualche lettera verrà “persa”». 

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