Pesaro, la ripartenza delle scuole post Covid è un rebus: sedi di quartiere e biblioteche come aule

Pesaro, la ripartenza delle scuole post Covid è un rebus: sedi di quartiere e biblioteche come aule
Pesaro, la ripartenza delle scuole post Covid è un rebus: sedi di quartiere e biblioteche come aule
di Letizia Francesconi
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Venerdì 10 Luglio 2020, 10:21
PESARO - Riorganizzare aule e spazi all’interno e all’esterno delle scuole comunali, primaria e scuole medie. L’assessore ai Servizi Educativi di Pesaro, Giuliana Ceccarelli, entra nel merito delle richieste, che sempre più numerose stanno arrivando dai dirigenti scolastici, alle prese con la riorganizzazione e le nuove regole post Covid. L’occasione, il completamento dei primi sopralluoghi dell’assessore Enzo Belloni e del tecnico incaricato all’edilizia scolastica, Loris Pascucci con i dirigenti delle elementari e medie. 

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Otto gli istituti comprensivi interessati ma ci sono scuole e scuole, rimarcano Belloni e Ceccarelli. Plessi, ognuno con esigenze diverse in termini di spazi indoor e all’esterno. «Si parte con i primi 520 mila euro di risorse comunali già preventivate – rimarca l’assessore Belloni – da impiegare proprio per le nuove esigenze degli istituti nella ripresa delle lezioni, sulla base delle nuove regole post emergenza. Attendiamo l’uscita del Decreto del Ministero all’Istruzione su spazi e aule , solo poi potremo prendere in esame le richieste dei dirigenti scolastici». Ci sono istituti comprensivi, fa notare l’assessore Ceccarelli, con un maggior numero di iscritti e che hanno esigenze particolari, dove il numero dei bambini e alunni in aula, dovrà necessariamente ridursi, calibrato alle nuove regole per la didattica in presenza.
 
Le istanze: «I singoli dirigenti scolastici si stanno organizzando – anticipa Ceccarelli – sono le elementari ad avere maggiore necessità di riorganizzare gli spazi, anzi dotarsi di spazi in più. Fra questi istituti troviamo sicuramente la Pirandello e Don Gaudiano, che in posizione centrale, non ha neppure la possibilità di uno spazio esterno per riorganizzare le lezioni. In entrambi i casi, dovremo verificare con i tecnici ai Lavori Pubblici, il posizionamento di gazebo in primavera-estate o di altre strutture coperte a supporto. Basti pensare che la stessa Pirandello si trova con ben 12 classi al suo interno, senza considerare che quell’edificio inizialmente era nato per ospitare solo i bambini della primaria».
Il numero degli iscritti
«Anche la media Alighieri - prosegue - ha un numero di alunni tali che la suddivisione delle classi non può prescindere dall’utilizzo di supporti esterni e altre soluzioni, che stiamo valutando anche con il dirigente dei Servizi Educativi, Valter Chiani, caso per caso. Per le scuole con aule più numerose, che hanno anche dai 20 ai 25 alunni, si studia uno spostamento in aule più grandi e spazi, magari prima di comunità o utilizzati in altro modo. La maggior parte delle richieste dei presidi riguarda anche spostamenti e adeguamenti interni da effettuare. C’è poi il caso della media Manzoni di Villa San Martino, anche questa con un elevato numero di alunni, e poi ancora le primarie Don Milani e Don Bosco, istituti che comunque hanno spazi esterni tali da poter prevedere un loro utilizzo».
Spazi esterni
Specifica l’assessore: «Gli istituti esistenti invece con minori problemi per un flusso più contenuto e spazi ben più ampi sono i plessi Tonelli, Olivieri e ovviamente la nuova media di via Lamarmora, che inaugureremo con il trasloco entro i primi di settembre». Le soluzioni tecniche e alternative sono al vaglio del geometra Pascucci. «Parliamo comunque di supporti e strutture alternative coperte per i mesi autunnali o invernali – prosegue Ceccarelli – tutte fisse e che una volta montate rimarranno nella disponibilità delle scuole, ecosostenibili e dotate di comfort. Sono numerosi i preventivi delle imprese specializzate del settore, che il Comune sta ricevendo. Altri istituti oltre a quelli citati, come la Galilei con i plessi di Villa Ceccolini e Villa Fastiggi, hanno chiesto la disponibilità di alcuni spazi interni alla sede vicina del quartiere, per suddividere le classi oppure la disponibilità di aule magne delle biblioteche comunali di quartiere».
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