I volti Covid del San Salvatore arrivano a Parigi: Giuliani premiato come miglior fotografo

I volti Covid del San Salvatore arrivano a Parigi: Giuliani premiato come miglior fotografo
I volti Covid del San Salvatore arrivano a Parigi: Giuliani premiato come miglior fotografo
di Gianluca Murgia
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Giovedì 10 Settembre 2020, 10:23

PESARO - Li ha ritratti quasi come moderni indiani, guerrieri del 2020, con quei segni sul viso quasi a rappresentare una prova di forza, una simbologia del dolore e della speranza.

Ora, quegli scatti effettuati al personale sanitario dell’unità di cura intensiva dell’ospedale San Salvatore, con i segni delle mascherine al termine di estenuanti turni di lavoro a contatto con il virus, durante il periodo più nero dell’emergenza Covid, sono valsi al fotografo pesarese Alberto Giuliani il premio “Photographer of the year 2020”. La consegna avverrà a Parigi il prossimo dicembre. Tra i tanti complimenti, anche quelli del sindaco di Pesaro Matteo Ricci: «Ti saremo vicini idealmente, un grande applauso da parte di tutta la città». Il riconoscimento è stato assegnato a Giuliani da “Le Prix de la Photographie de Paris (Px3)”, che dal 2007 valorizza la fotografia e i talenti emergenti. 
 
«Sarà un grande onore»
«Sarà un onore riceverlo in occasione dell’evento “State of the world” di Parigi - ha spiegato Giuliani, attualmente impegnato a Milano sul set di una campagna pubblicitaria che lo occuperà fino a ottobre -. Ciò che però mi rende più orgoglioso è sapere che ancora una volta la fotografia riesce a superare le logiche dell’estetica e i valori della testimonianza». Giuliani con quei volti veri, fotografati senza maschera in un modo pieno di filtri, ha saputo cogliere e veicolare un messaggio internazionale, senza barriere, intriso di dolore e avvertimento ma anche forza e speranza, partendo da un piccolo ospedale, della piccola Pesaro, delle piccole Marche. Quei suoi scatti, pubblicati sulla rivista americana The Atlantic, sono stati poi ripresi dai maggiori magazine internazionali, hanno ispirato la campagna mondiale del brand Dove mentre Oregon e California hanno scelto quei volti per i loro spot di sensibilizzazione nazionale. Stessa cosa in Olanda e Giappone. «Ho sempre creduto che la fotografia facesse bene - spiega Giuliani - Riceverò un premio di 5.000 dollari destinato a un’organizzazione umanitaria che io dovrò individuare: attendo di capire se debba essere legata al covid o no. Potrebbe essere italiana e magari anche di Pesaro».

Come i toreri senza corrida
Lo scorso aprile, intervistato dal Corriere Adriatico, aveva confessato l’origine degli scatti: «I medici sono medici ovunque, la morte è morte ovunque. Da questo punto di vista Pesaro vale quando New York». La fonte d’ispirazione, la scintilla degli scatti, era stata però Francesca, la sua compagna. «Mi avevano chiesto di raccontare Pesaro, città tra le più colpite in Italia. Così ho iniziato a fare foto ma mi sembrava di girare intorno al tema. Cercavo qualcosa che raccontasse il momento e l’ho trovata nei segni sui volti delle mascherine in turni estenuanti. Come l’immagine dei toreri con l’abito strappato: dicono tutto senza vedere la corrida». 

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