Pesaro, scattano i test sierologici: ecco cosa fare in caso di positività

Pesaro, scattano i test sierologici: ecco cosa fare in caso di positività
Pesaro, scattano i test sierologici: ecco cosa fare in caso di positività
di Letizia Francesconi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Maggio 2020, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 11:12

PESARO - È attivo in funzione anti Covid, il nuovo “Percorso Sierologico”, che si va ad aggiungere ai servizi già attivati del “Percorso malati” e “Percorso guariti”. Una nuova modalità di verifica e monitoraggio rivolta a quei cittadini, asintomatici, ma che scelgono di rivolgersi ai laboratori privati per sottoporsi alla verifica sierologica di ricerca degli anticorpi nel sangue.

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L’attivazione di un terzo percorso di presa in carico da parte di Asur, consente ai cittadini di sentirsi maggiormente seguiti in questa fase di ripartenza, escludendo dopo le verifiche e l’inserimento negli elenchi Asur, il rischio di essere portatori sani del virus. Ma cosa succede in caso di positività? Scattano l'isolamento ed i tamponi, in caso di asintomaticità si entra nel percorso guariti fino alla doppia negatività di verifica.
 
Il servizio

«Il servizio – spiega Andrea Biancani, consigliere regionale – è attivo dall’8 maggio. Oltre a garantire uno screening del sangue a operatori sanitari, forze dell’ordine e alle aziende pesaresi convenzionate con la Regione, questo nuovo percorso prevede che siano inseriti solo quei soggetti, che autonomamente hanno fatto richiesta al medico di base per la verifica sierologica. Solo nel caso in cui il test mostri valori alti e di potenziale rischio, quel soggetto viene inserito formalmente nel percorso sierologico Asur e a quel punto parte anche la richiesta del medico di base per sottoporre quel paziente anche al tampone di verifica. Il soggetto automaticamente viene inserito anche nel Percorso guariti e dovrà dall’inoltro della richiesta restare in isolamento fiduciario in via precauzionale fino alla chiamata di Asur. I distretti si stanno organizzando per effettuare il tampone entro una settimana-dieci giorni. Nel caso del Percorso sierologico, Asur effettuerà un unico tampone di verifica, e solo nel caso in cui l’esito sia positivo, lo stesso soggetto entrerà nel Percorso guariti essere chiamato al secondo tampone». Per quanto riguarda invece le aziende che si sono convenzionate con l’ente regionale per lo screening sierologico, è l’azienda stessa che si fa carico del costo del test per i propri dipendenti, ma in questo caso e qualora sia necessario richiedere il tampone, questo non verrà fatto da Asur ma direttamente dai laboratori che si sono convenzionati sul territorio, “Biolab” e “Alla Città di Pesaro”. Un’opportunità questa per diversificare e velocizzare i tempi, senza caricare e congestionare i checkpoint guariti. 
Numeri e regole
Sulla base dei dati Asur, parliamo di una piccola fetta di soggetti che rientrano nel Percorso sierologico. Attivo da due giorni, ci riferiscono gli addetti del Distretto di Pesaro, ci sono già una cinquantina di persone comunicate dai medici di medicina generale. La richiesta per la presa in carico nel percorso, sottolineano dal Distretto, avviene sempre tramite il proprio medico, nel caso in cui dalla verifica sierologia effettuata precedentemente, risulti o un valore per la ricerca degli anticorpi Igm positivo isolato, oppure valori di Igm e Igg entrambi positivi. Sono attese a giorni anche le disposizioni della Regione per la fase 2 delle strutture sanitarie territoriali. 
La riorganizzazione
Dal primo giugno il Distretto di Pesaro con poliambulatori e servizi, così come i distretti di Fano e Urbino, dovrà riorganizzarsi per l’apertura al pubblico.

Proprio in questi giorni ai punti del Distretto di Pesaro, si stanno riorganizzando le agende elettroniche di appuntamento ferme ormai da due mesi. Modalità organizzative diverse a cui pesaresi dovranno abituarsi, con appuntamenti dilatati e non più assegnati ogni quarto d’ora l’uno dall’altro.

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