L'appello degli studenti di quinta del Liceo: «La didattica a distanza non funziona, fateci tornare in classe»

Pesaro, l'appello degli studenti di quinta del Liceo: «La didattica a distanza non funziona, fateci tornare in classe»
Pesaro, l'appello degli studenti di quinta del Liceo: «La didattica a distanza non funziona, fateci tornare in classe»
di Eleonora Rubechi
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Mercoledì 7 Ottobre 2020, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 11:09

PESARO - Un appello per tornare tutti in presenza nelle aule, per condividere come classe la fine di un percorso ed ottene e insieme la maturità: questo lo scopo della raccolta firma partita dalle classi quinte del liceo Scientifico G. Marconi. 

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Sono infatti tante le scuole costrette, laddove il rapporto tra alunni e spazi disponibili è insufficiente o i trasporti si rivelano inadeguati, ad affrontare l’anno scolastico mediante la cosiddetta “didattica digitale integrata”, che prevede la divisione delle classe in due gruppi, dei quali uno assiste alle lezioni in presenza, l’altro da casa.
 
Una situazione delicata, che risulta particolarmente difficile soprattutto per gli studenti al culmine del proprio percorso scolastico che hanno deciso di far sentire la propria voce. «Ben consci che il quinto anno sia strategico per il corso di studi essendo l’anno dell’esame di maturità, anno su cui grava peraltro anche lo svolgimento anomalo di quello precedente, che ha portato con sé inevitabilmente debolezze e lacune sui programmi scolastici e sulla formazione degli studenti, e dopo aver sperimentato la didattica digitale integrata, ci siamo accorti subito dei problemi che comporta» spiegano i ragazzi in una accorata lettera rivolta alle autorità scolastiche e ai media- «risolvendoci ad avviare una raccolta firme perché la scuola decida di attuare , almeno per le classi quinte, la didattica classica, nel rispetto della vigente normativa anti-covid». 
I disagi
Le problematiche emerse dalla didattica digitale integrata, spiegano i ragazzi, sono molteplici: maggiore distrazione per il gruppo costretto ad assistere alle lezioni da casa, complice la mancata percezione di essere a scuola e un minor coinvolgimento da parte dei docenti, che, non abituati a questa modalità di lezione sono inclini a concentrarsi sul gruppo in presenza; innumerevoli problemi tecnici dovuti a supporti tecnologici non efficienti, mancata connessione, lentezza per l’accesso all’account personale del docente, rumori di fondo che rendono molto difficile seguire le lezioni da casa: inconvenienti logistici che si traducono in una netta perdita di quantità e qualità di argomenti svolti a lezione in un anno cardine per la formazione degli studenti. «Siamo consapevoli di vivere in un periodo storico complesso - continuano - ma siamo anche convinti che riunire il gruppo classe per affrontare insieme questo ultimo anno scolastico sia possibile. A tal fine abbiamo individuato nell’Istituto 15 aule di grandi dimensioni, solitamente adibite a laboratorio, convertibili in aule atte ad ospitare le intere classi quinte rispettando il distanziamento sociale richiesto ,qualora non si vogliano usare le aule classiche, che garantiscono comunque la metratura stabilita dalla legge. 
La proposta
«Per cui non ci limitiamo ad evidenziare il problema, ma proponiamo al Preside e al Consiglio d’Istituto una soluzione che, nel rispetto del le norme di contenimento della diffusione del Covid-19, ci consenta una didattica classica per prepararci al meglio a sostenere un esame di Maturità non privo di incognite, nella ferma convinzione che una scuola di qualità rappresenti- oggi più che mai- uno dei cardini forti per una società che voglia dirsi civile e pronta ad affrontare il futuro con cultura, competenze e valori solidi».

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