Covid, lettera-appello di 150 insegnanti alla ministra: «Turni e trasporti per tornare a scuola in sicurezza a gennaio»

Pesaro, Covid, lettera-appello di 150 insegnanti alla ministra: «Turni e trasporti per tornare a scuola in sicurezza a gennaio»
Pesaro, Covid, lettera-appello di 150 insegnanti alla ministra: «Turni e trasporti per tornare a scuola in sicurezza a gennaio»
di Letizia Francesconi
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Martedì 22 Dicembre 2020, 02:40

PESARO - La scuola resta il grande enigma del dopo feste. L’intenzione per le superiori di rientrare, seppur timidamente, in presenza dopo il 7 gennaio, si scontra con una condizione sanitaria ancora piuttosto critica sul piano nazionale.

Ma sulla necessità di tentare un rientro in condizioni di sicurezza, o almeno di riflettere sulle possibilità in essere, ci provano circa 150 docenti pesaresi che hanno firmato una lettera inviata al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, al governatore Francesco Acquaroli e al prefetto di Pesaro, Vittorio Lapolla. 

Le richieste

I docenti firmatari sono trasversali e raggruppano i licei Mamiani, Marconi, Mengaroni, Nolfi-Apolloni, Raffaello, Scuola del libro, Torelli: chiedono che le necessità e le urgenze della scuola siano trattate con «il rispetto e la considerazione che riteniamo essa meriti».

Le istanze: i docenti firmatari, sono concordi nel sostenere l’importanza del ritorno dei ragazzi in presenza, ma prima occorre intervenire per evitare il sovraffollamento sui bus scolastici, soprattutto in alcune fasce orarie e linee di percorrenza, da Pesaro a Fano ai collegamenti con l’entroterra e la Romagna. Nella lettera scrivono: «La didattica a distanza in forma integrale dopo il Dpcm Conte del 3 novembre scorso è stata imposta a tutti gli istituti superiori, indipendentemente dal “colore” della regione ma questa non può in nessuna forma essere un’efficace alternativa alla didattica in presenza. Al contrario: riduce la scuola a momenti più normativi e faticosi, seppure i docenti introducano anche modalità più agili e accattivanti. Ma in questa modalità diventano più difficili esercitazioni pratiche e verifiche, che in mancanza di un contatto reale risultano meno efficaci per la gran parte degli studenti e con profitti e valutazioni, in alcuni casi al di sotto delle aspettative. Riteniamo dunque che sia giusto e urgente riportarli al più presto in classe. È però indispensabile che ognuna delle istituzioni competenti si assuma la responsabilità della riapertura come compito proprio». Come?«La scuola - si spiega nella lettera-appello - continuando a organizzarsi con una turnazione e una percentuale di presenze idonea a garantire la sicurezza al suo interno, nonché assicurando l’uso dei dispositivi di protezione; le agenzie di trasporto pubblico, lavorando per una rimodulazione degli orari delle corse e provvedendo a intensificare il servizio rivolto agli studenti; le forze di pubblica sicurezza, presenziando entrata e uscita degli studenti per scoraggiare eventuali comportamenti imprudenti. Chiediamo in definitiva che tutti gli enti preposti lavorino con il massimo impegno in modo che non si ripeta quanto accaduto a ottobre».

L’incontro

Intanto è previsto per oggi anche un nuovo incontro in videoconferenza fra Prefettura e referenti sindacali di Cgil Cisl e Uil, che seguono il settore dei trasporti pubblici. «L’intento è provare a mettere in atto un sistema ben organizzato per evitare gli errori di settembre. Questo è il senso dell’incontro di oggi con il prefetto – commenta Luca Polenta, referente Filt Cgil per la categoria -. Al tavolo prefettizio proporremo di valutare e prevedere nel confronto fra Regione e società di trasporto, la soluzione del ritorno in classe al 50 per cento in presenza e metà a distanza, e al tempo stesso passare da un’ipotesi di riempimento al 75 per cento di carico sui mezzi al 50 per cento, dimezzando in classe e sui bus scolastici, la presenza degli studenti. Una soluzione da sperimentare per poi verificare a distanza di venti giorni se c’è la possibilità di implementare il carico a bordo. Non da ultimo resta fondamentale, ma in questo caso serve un parere favorevole dell’ente regionale, la possibilità di prevedere e far arrivare anche a Pesaro, figure preposte come gli stewart a bordo dei mezzi, ma soprattutto da impiegare nel controllo delle fermate principali al momento del carico-scarico dei ragazzi all’ingresso e all’uscita dai plessi scolastici».

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