Volontari cercansi per lo screening Covid di massa: tra medici e infermieri servono 100 sanitari

Volontari cercansi per lo screening Covid di massa: tra medici e infermieri servono 100 sanitari
Volontari cercansi per lo screening Covid di massa: tra medici e infermieri servono 100 sanitari
di Letizia Francesconi
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Lunedì 14 Dicembre 2020, 09:20

PESARO - Volontari cercansi, studenti o laureati in infermieristica, tecnici o infermieri di laboratorio e medici in pensione. Serve personale di supporto ai sanitari Asur per consentire nei Comuni di Pesaro e Urbino, lo screening antigenico di massa su base volontaria.

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E’ così che la macchina organizzativa continua e non si arresta. Per coprire le 15 postazioni da attivare dal 18 al 23 dicembre la direzione dell’Area vasta 1 ha comunicato alla direzione Asur Marche i numeri del personale sanitario, che materialmente dovrà effettuare i tamponi rapidi antigenici, e altre riunioni sono in calendario oggi per definire l’apporto e il supporto dei volontari.

Adesione a 360 gradi dei volontari di Croce Rossa, gruppo di Protezione civile locale e la disponibilità di alcuni medici di base, in pensione.

Gli operatori

La dottoressa Nadia Storti della direzione Asur ha indicato e richiesto per la provincia di Pesaro la disponibilità di almeno 84 infermieri e 14 medici da reclutare fra il personale sanitario in forza di Asur Marche. Operatori, che a rotazione dovranno essere spalmati per ogni postazione attiva, sulla base delle zone e dei quartieri più popolosi. Continua la corsa contro il tempo per fare quadrare i numeri e trovare il personale mancante, ma su base volontaria. Per la parte più sanitaria di esecuzione del test rapido e di tracciamento si cercano volontari Anpas dell’assistenza socio-sanitaria, studenti del corso di laurea in Scienze infermieristiche, ma anche infermieri- tecnici di laboratorio, medici infermieri biologi in attività o medici in pensione, disposti gratuitamente a dare una mano a servizio dei cittadini. Volontari in campo: Croce Rossa ha dato la propria adesione come spiega Antonio Brancadori, responsabile del gruppo pesarese. «Sono circa 30 al momento i volontari che operano in Croce Rossa e che si sono resi disponibili a prestare servizio nelle tre location individuate dall’Amministrazione, ma sono certo che di qui al 18 riusciremo a mettere in campo qualche volontario in più, compatibilmente all’attività ordinaria. Chiediamo a tutti uno sforzo a beneficio di una mappatura della popolazione pesarese che è quanto mai necessaria. Si tratterà ora di stabilire le modalità operative vere e proprie. Da quanto ci è stato riferito dal direttore di Area Vasta, Romeo Magnoni, i nostri volontari saranno a supporto dell’accoglienza interna e della parte amministrativa per la raccolta dei dati di coloro che decideranno di sottoporsi al test rapido. Sarà invece compito degli infermieri o altri sanitari e tecnici, leggere il responso dei test». Il Dipartimento di Prevenzione di Area Vasta pare non abbia scelto in questo caso la modalità del drive in, ciò significa che nello screening di massa non sarà necessario per quanti vorranno accedere alle strutture, attendere sul posto l’esito, proprio per non creare situazioni di assembramento, dove non è possibile allestire spazi di accoglienza, per questo eseguito il test rapido, potranno lasciare la postazione e verranno contattati telefonicamente dai sanitari del Dipartimento, solo se il test darà esito positivo. Medici cercansi: dopo il no dei medici specializzandi in formazione, già impegnati con le unità speciali Usca e i Distretti sanitari si cercano ora medici di base in pensione.

La disponibilità

«Abbiamo trovato, almeno per ora, - commenta il dottor Paolo Battistini, presidente dell’Ordine dei medici – la disponibilità di 6 medici di medicina generale, e tutti in pensione. Attediamo però altre adesioni». E c’è già la disponibilità anche degli studenti della facoltà di Infermieristica della Politecnica che frequentano la sede del corso di laurea di Pesaro. Inizialmente Croce Rossa aveva richiesto la disponibilità di giovani o neolaureati. La direttrice delle attività professionalizzanti per il corso di laurea in Scienze Infermieristiche, sta seguendo l’iter e alcuni studenti avrebbero già dato la propria adesione a partecipare ma da volontari, considerando che gli stessi giovani corsisti si stanno anche occupando di rispondere al numero verde attivo per prenotazioni e richieste di tamponi sul territorio.

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