Il grande cuore di un donatore rende possibile il primo espianto di organi a Marche Nord in era Covid

Il grande cuore di un donatore rende possibile il primo espianto di organi a Marche Nord in era Covid
Il grande cuore di un donatore rende possibile il primo espianto di organi a Marche Nord in era Covid
di Luca Senesi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Aprile 2020, 07:03 - Ultimo aggiornamento: 09:02

FANO - Primo prelievo multi-organo a Marche Nord dall’inizio dell’anno e proprio durante l’emergenza Covid-19. Un evento ogni volta straordinario sia per l’impegno delle equipe sanitarie sia per la grande generosità dei famigliari che acconsentono alla donazione ma che in questo momento di pandemia ha un valore ancora più alto.

LEGGI ANCHE:
Coronavirus, 7 morti in un giorno nelle Marche, la più giovane aveva 65 anni. In totale sono 906

Coronavirus, la Regione Marche ha deciso: test sierologici a forze dell'ordine, militari e vigili del fuoco

I familiari di un paziente di 68 anni ricoverato e deceduto nel reparto di Rianimazione lunedì hanno acconsentito alla donazione degli organi. Lunedì nel pomeriggio, sono iniziate le procedure di accertamento. L’attività di prelievo è iniziata nella mattinata di martedì e si è svolta nel blocco operatorio del presidio Santa Croce di Fano degli Ospedali Riuniti Marche Nord dove era pronta un’equipe di professionisti interamente dedicata.
 
«Le procedure per il prelievo degli organi sono molto delicate – spiega il direttore sanitario di Marche Nord Edoardo Berselli – e durante l’emergenza Covid l’attenzione deve essere massima, non solo per l’utilizzo dell’equipe specializzata, ma anche per l’organizzazione dei percorsi sicuri e il periodo di attesa per i risultati dei due tamponi». Insomma un evento complesso che nel caso specifico ha richiesto ancora più attenzione compresa la necessità di avere conferme sulla negatività del paziente al coronavirus.
Le procedure
Le procedure medico legali inerenti l’accertamento della morte cerebrale, quelle organizzative relative al prelievo e trasporto degli organi e le verifiche cliniche dell’idoneità degli organi al trapianto, l’attesa dei due tamponi negativi, sono state condotte dal collegio medico composto dai professionisti della Rianimazione, della Neurologia, dell’Anatomia Patologica e della Direzione Medica di Presidio in collaborazione con il personale medico, infermieristico della Rianimazione e del Blocco Operatorio. Il Collegio Medico e le equipe esterne intervenute per il prelievo di organi hanno effettuato le procedure per il prelievo e le donazioni degli organi.
«Un riconoscimento particolare per l’estrema sensibilità e generosità dimostrata in un momento così doloroso dai familiari del signore deceduto – commentano i medici coinvolti nelle procedure di accertamento di morte cerebrale - e l’impegno di tutti i professionisti della salute, hanno reso possibile, ancora una volta, riaccendere la speranza per altre vite». Le donazioni di organi sono un indice di qualità delle strutture sanitarie e i risultati ottenuti ne qualificano l’attività. Tutto questo è il frutto di un’organizzazione specifica, del lavoro dei Coordinatori Locali, delle Direzioni Mediche di Presidio e di tutti i professionisti che a vario titolo contribuiscono alle operazioni di donazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA