Pesaro, Coronavirus, è boom di sanificazioni nella Fase 2: «Ma è un business che va calmierato»

Pesaro, è boom di sanificazioni nella Fase 2: «Ma è un business che va calmierato»
Pesaro, è boom di sanificazioni nella Fase 2: «Ma è un business che va calmierato»
di Luigi Benelli
4 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Maggio 2020, 04:20

PESARO Sanificazioni, richieste continue e tanto lavoro che porta ad assunzioni. E’ uno dei temi del momento, associato alla fase 2 e alla ripresa delle attività produttive. In provincia di Pesaro le attività che hanno il via libera ad aprire sono 27.521, su circa 39mila del territorio. Un dato che corrisponde a 88.008 lavoratori. E il tema delle igienizzazioni è una costante. Tanto che la Cna chiede di calmierare il mercato.

LEGGI ANCHE:
Il Coronavirus uccide altre 5 persone in un giorno, i morti nelle Marche sono 948

Coronavirus, il numero dei ricoverati crolla sotto quota 400. Contagi quasi a zero nel sud delle Marche


«Le imprese hanno provveduto a sanificare ed igienizzare i locali prima della riapertura del 4 maggio – spiega Moreno Bordoni, segretario della Cna - E molti altri si preparano in vista delle prossime riaperture (16 o 18 maggio e 1 giugno). Come Cna abbiamo delle aziende di riferimento e tanti associati stanno provvedendo a sanificare i locali».
 
«In provincia le aziende che lo fanno non sono tantissime, circa una quindicina ma del resto non ci si può improvvisare, servono certificazioni e prodotti ad hoc. I prezzi? Per una piccola parrucchieria può essere un centinaio di euro, fino a cifre più alte per grandi capannoni. Quello che è positivo è che non ci sono particolari problematiche rispetto ai tempi, le aziende sono celeri e non riscontriamo speculazioni sui prezzi. Ma è chiaro che in questa fase, dopo due mesi senza produrre e incassare, tutto rappresenta un costo in più che abbassa la marginalità delle aziende. Abbiamo già denunciato l’aumento spropositato dei prezzi di alcool e guanti in lattice. Se l’alcol costava tra 0.80 centesimi e 1,40 al litro, ora ci vogliono 4-5 euro al litro in certi negozi. Rispetto ai guanti i prezzi per una confezione da 100 pezzi si aggiravano dai 3 ai 4,50 euro a scatola prima dello scoppio della pandemia; ora vengono venduti da un minimo di 10-12 in vendita diretta ai 20-25 euro a nei principali siti di vendite online». 
Quanto costa
Quanto alle sanificazioni i prezzi possono andare a 1,50 euro al metro cubo fino a 4 euro. E la richiesta è altissima come spiega Giuseppe Di Guido della ditta Dg Vapor che nei giorni scorsi ha offerto una sanificazione gratuita alle auto delle forze dell’ordine: «Utilizziamo prodotti come il Defender, presidio medico chirurgico, ma anche detersanity e antisapril. Riceviamo prenotazioni continue, fino a sabato 16 maggio faremo una quindicina di aziende al giorno. Il lavoro è aumentato tanto che abbiamo assunto tre nuove persone. Chi ci chiama? Fabbriche, negozi, bar, ristoranti, parrucchieri». Alessandro Ligurgo della Confesercenti Pesaro sottolinea: «Stiamo cercando di fare un accordo con un paio di ditte per avere costi calmierati. E anche se la spesa può essere bassa è chiaro che in un periodo come questo tutte le uscite sono lacrime e sangue. Cerchiamo anche di dare informazioni: è obbligatorio farla se qualcuno all’interno del locale aveva il covid o sono entrate persone con il coronavirus altrimenti è facoltativo, ma in questa fase tutti vogliono farla». 
Le parti sociali
Anche i sindacati stanno guardando con attenzione agli ambienti di lavoro sicuri come spiega Paolo Rossini della Uil: «E’ un passaggio molto importante assieme ai dpi. In diverse aziende ci sono sanificazioni periodiche e costanti sui macchinari e negli ambienti. Questo dà più sicurezza anche ai lavoratori, in questo momento non possiamo tralasciare l’aspetto della salute. Speriamo che continuino anche dopo la fase di emergenza acuta. Ben vengano sanificazioni, un aspetto spesso trascurato ma gli imprenditori ora si stanno adeguando recuperando il gap con i paesi esteri.

Questo è molto positivo anche se ha dei costi, ma non sono esagerati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA