Daniele, il ragazzo pesarese nel team internazionale per l'app che traccia il contagio Covid-19

Daniele Antonioli, il ragazzo pesarese nel team internazionale per l'app che traccia il contagio Covid-19
Daniele Antonioli, il ragazzo pesarese nel team internazionale per l'app che traccia il contagio Covid-19
di Luca Senesi
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Mercoledì 27 Maggio 2020, 10:10

PESARO - I pesaresi possono essere orgogliosi perché c’è anche uno di loro tra il team internazionale di scienziati che ha messo a punto il DP3T ovvero un sistema automatico per il tracciamento del Covid-19 con lo scopo ovviamente di controllare ed evitarne la diffusione. 

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Lui si chiama Daniele Antonioli ed è il 33enne ricercatore dell’Epfl, politecnico federale di Losanna in Svizzera, Paese nel quale si trova tutt’ora e sin dall’inizio della pandemia. «Lavoriamo da circa due mesi a questa tecnologia – spiega Antonioli – e attualmente siamo in fase di “testing”. Il nostro team è formato anche da studiosi di altre università e centri di ricerca come l’Helmholtz center for information security tedesco e il Politecnico di Zurigo». Questi studi serviranno proprio per mettere in campo una app per smarphone basata sulla tecnologia DP3T che utilizzerà sicuramente il Governo svizzero e alla quale sono interessati anche altri stati come Germania ed Austria.
 
Va sottolineato che giganti come Apple e Google stanno sviluppando tecnologie simili prendendo spunto proprio dal DP3T ed una di queste sarà implementata anche in Italia con la famosa app Immuni e per altri Paesi con altrettante applicazioni simili.
Come funziona
Il sistema funziona così: ogni dispositivo in cui la app è installata genera dati in forma privata e, in caso di necessità, tutti i contatti che questa persona ha avuto nelle ultime due settimane possono essere trasmessi al rispettivo ente sanitario che si attiverà specificando quanto sarà necessario fare.
Tale sistema si avvale in maniera fondamentale della tecnologia “Bluetooth” sulla quale lo stesso Antonioli si è specializzato a Singapore, in particolare nella sicurezza dei sistemi wireless e cyber-physical alla University of technology and disegn di Singapore appunto. 
Nel team internazionale Antonioli si occupa principalmente di analisi di sicurezza sul Bluetooth. E l’anno scorso fu lo stesso ingegnere pesarese a individuare - insieme ai suoi colleghi - una incredibile falla proprio nel sistema di sicurezza del Bluetooth. Il percorso di studi di Daniele Antonioli lo vede prima laurearsi in Ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni all’Università di Bologna dove ottiene un dottorato di ricerca in Computer science con la già citata specializzazione a Singapore. Da gennaio di quest’anno si trova appunto in Svizzera a Losanna dove sta svolgendo un post dottorato al Politecnico. Spesso in viaggio per ricerca e lavoro in altre nazioni europee ed extraeuropee, non dimentica però la città di Pesaro e la sua casa situata tra la zona del centro e quella del porto. «Quando posso ci torno ben volentieri – spiega – di solito almeno una volta all’anno nei periodi di vacanza quindi ad agosto o per Natale. Spero proprio che questa estate dopo la riapertura dei confini potrò tornarci».

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