Pesaro, chiuse ancora le tre grandi ciclabili, ma da lunedì la ripartenza sarà un lunga pedalata

Pesaro, chiuse ancora le ciclabili, ma da lunedì la ripartenza sarà un lunga pedalata
Pesaro, chiuse ancora le ciclabili, ma da lunedì la ripartenza sarà un lunga pedalata
di Thomas Delbianco
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Giovedì 30 Aprile 2020, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 19:59

PESARO - Lockdown per le tre principali piste ciclabili di Pesaro per tutto il ponte del Primo Maggio, poi verranno riaperte per la fruizione, ma Legambiente avverte: «In bici con le distanze e con moderazione, non sia un libera tutti, l’emergenza non è finita». Ieri mattina lungo la ciclabile del Lungofoglia, in uno degli accessi laterali, c’era la transenna di protezione spostata per consentire l’ingresso, che riportava ancora il cartello divieto di transito valido per il 25 Aprile. Domani mattina, quella transenna verrà riposizionata per sbarrare l’accesso, con un nuovo cartello, che indicherà la chiusura totale fino a domenica.



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La comunicazione arriva dal comando della polizia municipale: chiuse dal primo al 3 maggio la ciclabile della zona mare fino a Fosso Sejore, la pista che porta all’Iper Rossini e quella che conduce di Baia Flaminia. Per tutto il ponte della Festa del Lavoro, quindi, chi verrà fermato a circolare sulle tre ciclabili non avrà bisogno nemmeno di presentare l’autocertificazione, perchè, per effetto della chiusura totale da ordinanza, scatterà la multa diretta, così come era già stato documentato nel ponte di Pasquetta.
L’ordinanza sarà revocata a partire da lunedì 4 maggio, quando inizierà la fase due, che consentirà, tra le altre aperture, l’attività motoria in bici e a piedi, anche lontano da casa, mantenendo una distanza di almeno un metro.
 
Di conseguenza, anche sulle ciclabili, a meno di ulteriori provvedimenti locali maggiormente restrittivi rispetto alle indicazioni del Dpcm (che rientrano tra i poteri dei sindaci, come indicato anche da Conte) si potrà circolare per l’attività motoria, e per gli spostamenti consentiti, sulle due ruote.
Le precauzioni
«Prima di tutto bisognerà assolutamente rispettare le distanze, questo è fondamentale - avverte Enzo Frulla di Legambiente - Va bene l’uso della bicicletta, ma non si può pensare da lunedì di salire in sella per uscire tutti a divertirsi. Utilizzare la bici sì, ma soprattutto per ragioni reali, come recarsi sul luogo di lavoro, andare a fare la spesa. Non certo per pensare di fare gruppi in bici come accadeva prima dell’emergenza, questo bisogna scordarselo. Il premier nel suo discorso ha detto che non dovrà essere un liberi tutti e lo condivido appieno». Moderazione certo ma indubbiamente nelle settimane a venire l’utilizzo della bici e della Bicipolitana per muoversi potrebbe essere l’uovo di Colombo soprattutto in un momento in cui bisogna ripensare al trasporto pubblico urbano con i posti disponibili che verranno ridotti per mantenere le distanze di sicurezza. Lo stesso consigliere regionale Andrea Biancani ha lanciato nei giorni scorsi una serie di proposte alla Regione per lo sviluppo e il potenziamento della mobilità green (si pensi anche ai cargo-bike) anche attraverso degli incentivi per chi compra o usa le bici. Pesaro è già una città ciclistica dove la bici la si utilizza più o meno tutto l’anno e nelle previsioni dell’Amministrazione comunale, non appena si sarà stabilizzata la fase 2, ci sarà un occhio anche per il potenziamento del bike sharing - il servizio Mobike ha dimostrato di essere utile e di poter essere impiegato bene - ma anche della mobilità sostenibile alternativa come i monopattini elettrici.
Ripetuti sondaggi della stessa Legambiente hanno certificato che un pesarese su tre usa la bici per spostarsi e l’anno scorso il Comune aveva anche predisposto un’App per chi si muove a piedi e in bici, utilizzando la ciclabile. Non solo, erano state inserite nel parco bici anche i mezzi a pedalata assistita e nel tempo sono stati aperti due punti di assistenza per ricarica e gonfiaggio gratuiti in centro in via Oberdan e al mare in viale Zara. Lo stesso sindaco Matteo Ricci ha intuito le potenzialità sfruttabili della bici e l’altro giorno in tv a “Mi Manda Rai Tre” ha ribadito il concetto che la Bicipolitana diventi sempre più un modello nazionale per l’Italia.
«Non possiamo uscire dalla crisi con più traffico e automobili nelle città.

La mobilità sostenibile diventi un ulteriore strumento per sconfiggere il virus e ripensare alla mobilità. Sicuramente il trasporto pubblico avrà bisogno della mascherina. Pesaro è “città della bicicletta’: noi diciamo che servirà uscire dalla situazione incentivando sempre più la mobilità sostenibile. Quindi: biciclette, bici elettriche, monopattini. Abbiamo la bicipolitana, la nostra rete di piste ciclabili messe in sicurezza proprio come le metropolitane. E’ una vera e propria infrastruttura costruita negli anni: anche il Comune di Bologna ci ha chiesto di potere utilizzare questo termine. Speriamo che la bicipolitana di Pesaro possa diventare un esempio nazionale, perché non possiamo uscire dalla crisi con più traffico e auto nelle nostre città». «E’ vero che l’abbiamo e che parliamo di un elemento importante della nostra città, ma anche la Bicipolitana va utilizzata con criterio - continua Frulla - L’emergenza non è finita, anzi bisogna stare ancora più attenti, perchè ci sarà comunque maggiore movimento. Il controllo dipenderà molto da noi stessi, come ci comporteremo nella fase due». 

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