Cena-sfida con 90 persone per protestare contro il Dpcm Covid: sospesa la licenza al ristorante

Pesaro Cena-sfida con 90 persone per protestare contro il Dpcm Covid: sospesa la licenza al ristorante
Pesaro Cena-sfida con 90 persone per protestare contro il Dpcm Covid: sospesa la licenza al ristorante
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Sabato 31 Ottobre 2020, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 15:03

PESARO - Sospesa per 15 giorni la licenza ad Umberto Carriera, il ristoratore che aveva sfidato il Dpcm servendo pizza e bibite a 90 persone dopo la protesta in piazza, a Pesaro, dei commercianti. Un exploit che gli era valsa la ribalta nazionale con ospitate in varie trasmissione televeisive, ma anche la visita di polizia e vigili urbani che, in prima istanza, avevano elevato una multa da 400 euro con contestuale chiusura di 5 giorni del suo locale, il ristorante "La Macelleria". Ma ora il questore, rilevate altre mancanze sul fronte della lotta al Covid, ha deciso per una sospensione della licenza per 15 giorni.

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"Personale della Polizia di Stato e della Polizia Locale si legge in una nota della Questura - lo scorso 26 ottobre, accertava che il titolare di un ristorante del centro storico di Pesaro non aveva ottemperato all’obbligo di chiusura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande “al tavolo” previsto per le ore 18, organizzando una cena a cui partecipavano circa 90 persone.

Inoltre, nella circostanza, il predetto titolare tentava, con determinazione, di impedire l’acceso al proprio locale al personale incaricato del controllo che, infine, riusciva ad entrarvi solo grazie all’occasionale apertura di un’uscita di sicurezza da parte di un avventore. Una volta all’interno gli operatori constatavano, oltre alla rilevante presenza di persone intente a consumare cibi e bevande ai tavoli, anche il mancato rispetto delle misure organizzative anticovid  previste dal protocollo regionale e dal D.P.C.M. del 24 ottobre 2020, come quella relativa all’uso delle mascherine. Per tale motivo il personale della Polizia Municipale, una volta effettuate le contestazioni del caso, procedeva alla chiusura provvisoria immediata del locale per giorni cinque.
Successivamente il Questore di Pesaro e Urbino, valutata la gravità dei suddetti comportamenti, disponeva la sospensione della licenza del locale per giorni quindici, ai sensi dell’art.100 del T.U.L.P.S..

Il succitato art.100, prevede, infatti, che il Questore possa sospendere la licenza di un esercizio che, comunque, costituisca un pericolo per per la sicurezza dei cittadini o per l’ordine pubblico. Nello specifico caso, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria dovuta all’espandersi del contagio del virus COVID-19, la violazione delle norme imposte a tutela della salute pubblica ben possono inquadrarsi nel più vasto concetto di “pericolo per la sicurezza dei cittadini” racchiuso nella norma sopracitata. Inoltre la mancata osservanza delle disposizioni atte a prevenire il contagio da parte dell’esercente, causava delle oggettive criticità per l’ordine pubblico, connesse al rilevante numero di avventori presenti nel ristorante, che venivano gestite senza ulteriori ricadute sulla situazione solo grazie alla professionale opera di mediazione e persuasione svolta dal personale della Polizia di Stato intervenuto sul posto".   

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