Pesaro, assembramenti al mercato: multa Covid al commerciante e bancarella chiusa

Pesaro, assembramenti al mercato: multa Covid al commerciante e bancarella chiusa
Pesaro, assembramenti al mercato: multa Covid al commerciante e bancarella chiusa
di Luigi Benelli
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 08:54

PESARO - Assembramenti al banco del mercato, multa e chiusura immediata per un esercente. Ieri mattina, nell’ambito del controllo del mercato settimanale del martedì a Pesaro, il personale della polizia locale ha provveduto a contestare ad un venditore ambulante con banco e posteggio il mancato rispetto dei protocolli anti-contagio regionali.

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Il protagonista è un pakistano che vende vestiti nel consueto mercato del San Decenzio. In pratica non riusciva a garantire il distanziamento tra i clienti, né gli operatori avevano le mascherine. Nessuna precauzione e nessuna demarcazione a terra su come dovevano posizionarsi i clienti.
 
Gli assembramenti hanno creato allarmismo negli operatori vicini e nei clienti. Più di una persona si è lamentata della situazione e i vigili urbani sono intervenuti prontamente ravvisando le irregolarità. La contestazione della violazione ha comportato una sanzione di 400 euro e la immediata chiusura provvisoria del banco per 1 giorno. Il verbale sarà inviato alla Prefettura, organo competente per l’irrogazione della sanzione definitiva e l’eventuale sanzione accessoria di chiusura da 5 a 30 giorni. L’ambulante ha dovuto lasciare il mercato interrompendo la sua attività. Il controllo del mercato è costante ogni martedì da parte della polizia locale ed il rispetto dei protocolli anti-contagio è uno degli obiettivi più rilevanti. Il mercato ha riaperto in sicurezza, ma compete ai singoli ambulanti il rispetto delle norme evitando assembramenti tra la gente. Un comparto come tanti falcidiato dalla crisi del covid tanto che la Confesercenti ha chiesto ai Sindaci della provincia di Pesaro e Urbino di annullare il pagamento della Tassa di Occupazione Suolo Pubblico (Tosap) relativamente al periodo di lockdown (marzo, aprile, maggio 2020), mesi nei quali gli operatori ambulanti, di fatto, non hanno usufruito dello spazio pubblico per il quale è richiesto loro il pagamento. 

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