Pesaro, gli ambulanti azzoppati dal Covid: «Noi dimenticati, a rischio 250 famiglie»

Pesaro, gli ambulanti azzoppati dal Covid: «Noi dimenticati, a rischio 250 famiglie»
Pesaro, gli ambulanti azzoppati dal Covid: «Noi dimenticati, a rischio 250 famiglie»
di Thomas Delbianco
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 10:33

PESARO - «Mercato di Pesaro con distanze di sicurezza e ampi spazi tra le bancarelle. Oltre 250 famiglie in difficoltà che non lavorano da due mesi, vogliamo tornare al San Decenzio martedì 19 maggio. E al Comune chiediamo di sospendere per il 2020 canone e occupazione del suolo pubblico», dice Giovanni Rinaldi dell’Anva Confesercenti a nome degli ambulanti.

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Ieri mattina le uniche bancarelle degli ambulanti presenti, che non arrivavano a 10, come confermato dai vigili urbani che avevano effettuato il giro di controllo, erano quelle legate agli alimentari, nel piazzale davanti al Tribunale, dopo il sottopasso ferroviario. Ma nell’ampia area di sosta davanti al cimitero si potevano osservare solo alcune auto parcheggiate. Una situazione che al San Decenzio si protrae da inizio marzo, quando si è tenuta l’ultima giornata di mercato, poi "cancellato" dalle limitazioni coronavirus
 
«Per la nostra categoria è una situazione drammatica, abbiamo chiuso dall’8-9 marzo - afferma Rinaldi, - Siamo allo stesso livello di difficoltà che vivono bar, ristoranti, parrucchieri, ma la cosa grave è che il Governo non ha mai menzionato la riapertura dei mercati. Noi crediamo di rientrare nel commercio al dettaglio, e quindi di poter riaprire a partire dal 18 maggio, così come i negozi. Parliamo a livello nazionale di 200mila imprese, con 400mila persone che lavorano in questo settore, ma siamo considerati pochissimo, direi zero». Per rivedere le bancarelle al San Decenzio si dovrà attendere, sempre che le indicazioni da Roma vengano confermate, martedì 19 maggio. «Noi siamo pronti a ripartire piano piano, con le dovute precauzioni - continua Rinaldi - Sono convinto che tutti i cittadini che verranno al mercato rispetteranno le misure di precauzione, indossando la mascherina e mantenendo la distanza. E noi faremo lo stesso, con l’igienizzazione delle bancarelle e le protezioni individuali. Per quanto riguarda i capi e prodotti in vendita, siccome se ne discute molto anche a livello nazionale, mi chiedo se chi fa acquisti per corrispondenza, abbia visto con i propri occhi l’igienizzazione da parte di Amazon. Noi siamo all’aperto e dal punto di vista igienico è una situazione sicuramente migliore rispetto a luoghi chiusi. Vediamo che le persone entrano nei supermercati, restando in fila per ore, nei negozi di elettrodomestici, entrano nei tram, credo che non sarà difficile evitare assembramenti al mercato, in un luogo all’aperto, con ampie distanze». 
Il San Decenzio aiuta nel distanziamento: «Da questo punto di vista il Comune è andato avanti di 10 anni, con lo spostamento perchè il San Decenzio è un mercato davvero in sicurezza: è molto grande, c’è spazio tra le bancarelle, ognuna delle quali ha una profondità di un metro e mezzo. E nelle corsie dove le persone passeggiano ci sono cinque metri. Insomma, tanto spazio, e poi non credo che ci sarà chissà quale affollamento di persone quando riapriremo».
Il mercato di Pesaro conta circa 250 bancarelle extra-alimentari, «250 famiglie che hanno bisogno di lavorare e sono ferme da molto tempo, considerando oltretutto che aprile e maggio sono i mesi migliori, con i cambi di stagione», rimarca Rinaldi. 

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