Pesaro, allarme Coronavirus per l'edilizia, i sindacati: «Piccole imprese a rischio estinzione»

Pesaro, allarme Coronavirus per l'edilizia, i sindacati: «Piccole imprese a rischio estinzione»
Pesaro, allarme Coronavirus per l'edilizia, i sindacati: «Piccole imprese a rischio estinzione»
di Luigi Benelli
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Sabato 18 Aprile 2020, 06:27 - Ultimo aggiornamento: 06:39

PESARO - E’ uno dei settori chiave dell’economia, capace di innescare un effetto domino in altri comparti. Si parla di edilizia. E se da una parte c’è lo spiraglio di una fase 2 dell'allarme coronavirus alle porte, dall’altra c’è una realtà con cui stanno facendo i conti piccole aziende, partite Iva e artigiani. Anche se dalla Regione Marche arriva la proroga del Piano Casa.

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«Purtroppo abbiamo registrato diverse chiamate di piccoli imprenditori del campo dell’edilizia – spiegano Alessandro Santoro e Paolo Ferri della Filca Cisl – sappiamo che in questa fase i cantieri sono fermi, ma per alcuni di loro il futuro è più che mai incerto. È un comparto dove si lavora prevalentemente con le ristrutturazioni piuttosto che sul nuovo, ma anche queste sembrano fermarsi. I lavoratori ci dicono che i proprietari, soprattutto privati, hanno disdetto diversi contratti rispetto a lavori già pianificati. Con la crisi del coronavirus ci sono imprenditori che si sono fermati o famiglie finite in cassa integrazione».
 
«La morale è che non ci sono liquidi per poter confermare dei lavori di ristrutturazione, o quantomeno l’incertezza del futuro non garantisce la possibilità di affrontare spese. È un aspetto molto preoccupante che vedrà decine di piccole imprese dell’edilizia fermarsi anche in una fase 2. Dobbiamo far sì che questo non accada, che ci sia liquidità per poter andare avanti. È un settore che a cascata innesca il comparto dell’arredamento, dell’illuminotecnica e tanto altro. Non si può fermare». 
I pagamenti
Sul tema anche Fausto Baldarelli, responsabile Cna Costruzioni: «La gente ha consumato i risparmi, finché non si tornerà a una regolarità di pagamenti sarà difficile. Temiamo che fino a settembre ottobre, l’edilizia potrebbe restare al palo. Chiediamo al governo di pensare a sgravi fiscali per chi fa lavori e ristrutturazioni. In questa fase si sono bloccati anche i bandi dei lavori pubblici. Tutto è fermo. Infine i protocolli di sicurezza obbligheranno ad aumentare i costi per il lavoro perché è proibito viaggiare sullo stesso mezzo o dormire nella stessa camera agli operai, questo farà lievitare le spese. È un settore fondamentale su cui si deve investire e mettere liquidità. Intanto ben venga il piano casa prorogato dalla Regione». 
La ripartenza
E qui il consigliere Andrea Biancani spiega: «Ci sarà la possibilità di utilizzare il “Piano Casa” fino a tutto il 2022. Lo ha deciso la Terza Commissione del Consiglio regionale che ha approvato, per vie urgenti, il testo della proposta di legge che contiene misure per il riavvio delle attività edilizie. Un fatto molto importante per famiglie, imprese, fornitori e liberi professionisti. Rappresenta una enorme boccata di ossigeno per il settore che, grazie a questa proroga, avrà una prospettiva di ripresa anche per il futuro, in questo periodo di stagnazione del comparto e le ulteriori difficoltà determinate dall’emergenza sanitaria».

Vengono favoriti interventi di ristrutturazione e riqualificazione, ampliamenti e demolizioni che devono essere accompagnati da tecniche di efficientamento energetico, miglioramento sismico e sicurezza.

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