Pesaro, la terribile escalation del Coronavirus: cinque morti in 12 ore, Marche nord blindato

Pesaro, la terribile escalation del Coronavirus: cinque morti in 12 ore, Marche nord blindato
Pesaro, la terribile escalation del Coronavirus: cinque morti in 12 ore, Marche nord blindato
di Silvia Sinibaldi e Letizia Francesconi
3 Minuti di Lettura
Martedì 10 Marzo 2020, 10:53
PESARO - La battaglia contro il Covid-19 si fa più aspra di ora in ora. Salgono a 12 i decessi nelle Marche segnalati dal Gores (Gruppo operativo regionale emergenze sanitarie), 10 sono pesaresi. La notte tra domenica e lunedì a Marche Nord è stata durissima: sono morte infatti 4 persone, tutte con gravi patologie pregresse contagiate dal Coronavirus. Giannina Sanchioni, fanese 81enne ricoverata in Rianimazione al San Salvatore, è stata la prima fanese risultata positiva al Covid-19. Learco Tamburini, pesarese di 87 anni, Giampaolo Petroccione, pesarese di 86 anni e Angela Moretti 73 anni di Terre Roveresche. Ieri poi il quinto decesso di un uomo di 87 anni.

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Annunciato dalla Regione e da Asur Marche il nuovo assetto delle strutture sanitarie del territorio per ricavare nell'ospedale di Comunità a Fossombrone un polo con oltre 70 posti letto per i casi positivi da Coronavirus. La struttura dell'entroterra ha però necessità di essere dotata di attrezzature e personale dedicato ad affrontare l'emergenza. Questo è quanto chiedono le parti sociali Cgil e Cisl, che tutelano gli operatori della sanità. A due settimane dall'inizio dell'emergenza Marche Nord è oggi un ospedale blindato con l'attivazione della sesta Rianimazione e reparti accorpati.
 



Sono 26 le persone ricoverate nelle terapie intensive di Pesaro, Fano e Urbino ma altri pesaresi sono stati trasferiti nelle strutture di Ancona (Torrette e Inrca), Fermo, San Benedetto, Civitanova e Jesi. Altri 64 pazienti sono invece ricoverati nei reparti del San Salvatore e del Santa Croce. Ma anche in questo caso da Pesaro sono partiti per Ancona, Jesi, Senigallia Camerino e Fermo.
Spazi da recuperare
Intanto il Governatore Ceriscioli ha annunciato ieri la riattivazione dell'ospedale di Fossombrone con la previsione di 75 posti letto per i pazienti positivi post-critici, ovvero quei pazienti che hanno superato la fase più grave e acuta del virus e che potranno continuare la degenza in Area Vasta, liberando posti per nuovi casi senza gravare sulla mole di lavoro e posti letto delle strutture primarie di Marche Nord. Al polo dell'entroterra pesarese si aggiunge anche l'ospedale di Chiaravalle, sempre per il trattamento delle post criticità da Coronavirus.
«Bene la decisione intrapresa dalla giunta regionale e da Asur commentano i referenti sindacali territoriali Alessandro Contadini e Vania Sciumbata ma la struttura di Fossombrone deve essere riportata nelle condizioni di essere un ospedale a tutti gli effetti, cosa che oggi non è. Questo significa che dovrà essere dotata di stanze isolate per ospitare al massimo due persone e con posti letto attrezzati e ventilati, oltre a impiegare personale idoneo a trattare i casi di Covid-19. La struttura non potrà, come invece avviene oggi, fare riferimento ai soli medici di continuità assistenziale e ai medici di medicina generale di Comunità. Così come vanno rivisti gli spazi interni, creando percorsi ed accessi in sicurezza, attualmente inesistenti. Aspetti questi che attendiamo di conoscere e discutere nella fase di riassetto che è stata annunciata».
Gli isolamenti
La direzione medica dell'Area Vasta, valuta l'utilizzo della nuova ala di Medicina e Geriatria dell'ospedale di Urbino. Nuove indicazioni sono state date dal servizio Salute di Area Vasta anche verso quegli operatori ancora in quarantena. Infermieri e operatori socio sanitari che sono venuti a contatto con casi sospetti, attualmente in isolamento domiciliare, potrebbero tornare il servizio al settimo giorno dall'inizio del periodo, se asintomatici, ma dotati dei dispositivi di protezione. Attualemnte a Pesaro i sanitari in quarantena sono 87.
La chiusura
Intanto da Macerata Feltria la direzione dell'istituto di riabilitazione Santo Stefano ha deciso di sospendere fino al 15 marzo le attività dei centri ambulatoriali di riabilitazione dislocati in tutto il territorio regionale (Pesaro, Fabriano, Filottrano, Jesi, Macerata, Tolentino, San Severino Marche, Camerino, Matelica, Civitanova, Porto Potenza, San Benedetto, Ascoli). Unica eccezione il Centro di Pesaro e di Macerata Feltria che rimarranno chiusi fino al 4 aprile. Rimarranno invece regolarmente funzionanti le attività di diagnostica e delle visite specialistiche, erogate presso i poli diagnostici Santo Stefano di Porto Potenza, Civitanova Villa Pini e Macerata Villalba.
 
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