Coronavirus, allestito a Pesaro un secondo reparto di Malattie infettive, ma scarseggiano le mascherine

Coronavirus, allestito a Pesaro un secondo reparto di Malattie infettive, ma scarseggiano le mascherine
Coronavirus, allestito a Pesaro un secondo reparto di Malattie infettive, ma scarseggiano le mascherine
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Venerdì 6 Marzo 2020, 10:44
PESARO - Nei presidi ospedalieri di Area Vasta 1 scarseggiano i dispositivi di protezione individuale per pazienti e operatori, indispensabili invece per fronteggiare la fase più acuta dell’emergenza Coronavirus. I numeri attuali delle mascherine chirurgiche e dei dispositivi a doppio filtro sono nettamente inferiori alle scorte previste dall’azienda ospedaliera Marche Nord e gli effetti ricadono inevitabilmente su medici, infermieri, operatori sociosanitari e sugli operatori dei trasporti sanitari dei presidi di Urbino, Pergola, Cagli e Fossombrone. 
 

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Primo provvedimento che sarà adottato in via straordinaria dal direttore di Area Vasta 1, Romeo Magnoni, sarà l’apertura di un punto pre-Triage al Pronto soccorso dell’ospedale di Urbino, dove monitorare e verificare immediatamente i pazienti con sintomi sospetti da contagio. Si lavora anche per un maxi reclutamento di personale per i presidi ospedalieri dell’entroterra, una quarantina di infermieri e 15 operatori socio sanitari. Misure illustrate nel primo incontro fra la direzione d’Area vasta 1 e i sindacati Cgil-Cisl e Uil. Nelle ultime 24 ore riorganizzazione interna anche Marche Nord, dove si sta lavorando per aprire un secondo reparto Malattie Infettive, al polo di Muraglia. Un primo report reso noto dai vertici di Area Vasta 1, parla di una decina di operatori sanitari fra medici e infermieri attualmente in quarantena preventiva. Il direttore Magnoni ha riferito che sono 550 i casi di isolamento preventivo fra pazienti e cittadini in tutta la provincia ma il paradosso, emerso dopo l’incontro con le parti sociali, è l’incertezza sul numero esatto dei dipendenti e operatori di Area Vasta realmente in isolamento. Numeri che sembrerebbero però destinati a crescere visti i casi positivi in aumento e considerando che proprio la provincia di Pesaro è la provincia marchigiana con la più alta diffusione del virus. 
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