Pesaro, poche protezioni e tamponi in ritardo: avanza il Coronavirus nell'ospedale di frontiera

Pesaro, poche protezioni e tamponi in ritardo: avanza il Coronavirus nell'ospedale di frontiera
Pesaro, poche protezioni e tamponi in ritardo: avanza il Coronavirus nell'ospedale di frontiera
di Letizia Francesconi
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Martedì 17 Marzo 2020, 09:18
PESARO - L'ospedale di Pesaro è la prima trincea nella battaglia contro il Coronavirus. Sotto pressione tutte le strutture Marche Nord e i presidi di Area Vasta, nella settimana che si profila più critica dall'inizio dell'emergenza. Continua senza sosta la ricerca dei posti letto all'interno di Marche Nord. Gli operatori sanitari sotto pressione per i carichi di lavoro, il numero degli accessi e la cura dei pazienti, ma ora a preoccupare sono anche i ritardi degli esiti dei tamponi a cui sono stati sottoposti. Intanto nella giornata di ieri si sono registrati a10 decessi di pesaresi e il conto sale così a 59.

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Infermieri e Oss in prima linea, chiedono maggiori tutele per assistere i pazienti in sicurezza. Ci sono operatori positivi all'interno dei reparti Covid di Marche Nord, alcuni di loro hanno già eseguito il tampone e sono in isolamento domiciliare, altri asintomatici, lo stanno ancora attendendo ma continuano a lavorare nei reparti. Il presidio del San Salvatore intanto è in continua riorganizzazione per fronteggiare la carenza dei posti letto, che sono al completo. Riassetto interno e trasferimenti continui di pazienti al presidio Santa Croce di Fano e all'ospedale di Urbino in Area Vasta. Quasi un caso al giorno di operatori che risultano positivi, venuti a contatto con pazienti Covid, e spesso perché non adeguatamente protetti. Queste le segnalazioni continue raccolte dall'interno dei reparti, anche se in anonimato, dalle organizzazioni sindacali, che tutelano il personale sanitario.
 
Sarebbero sette gli operatori sanitari che lavorano nell'ala di Chirurgia del San Salvatore positivi al tampone perché a loro volta sono entrati in contatto con alcuni medici positivi. Alcuni continuano a lavorare, altri con sintomi resteranno in isolamento. Un problema dentro l'emergenza, che si ripete anche in altri reparti ora trasformati in reparti sporchi. Problematiche comuni anche all'Oncoematologia di Muraglia, Dialisi e altri reparti ancora, che pur dopo varie segnalazioni inviate all'azienda ospedaliera, non trovano ancora soluzione né una risposta certa. Ci sono infermieri come gli operatori dell'Oncologia per esempio, che ad oggi dopo dieci giorni attendono ancora l'esito del tampone eseguito. A sette di loro è stato ripetuto il secondo tampone di verifica, un operatore è già in isolamento, e altri continuano a lavorare da settimane nei propri reparti. Una situazione che ora il personale sta vivendo sulla propria pelle, come testimoniano alcune delle segnalazioni che via via vengono raccolte. Ci sono operatori sanitari in quarantena domiciliare per malattia e con sintomi, altri invece ancora al lavoro ma senza ricevere alcuna comunicazione dall'azienda, solo magari perché asintomatici e ancora altri sanitari, sono fuori dal lavoro, a domicilio, ma senza che se ne conosca il reale motivo. In una situazione simile e caotica, dicono infermieri e Oss, sembra assurdo dover aspettare anche più di una settimana per ricevere l'esito di campioni, che solitamente arrivano anche in sei ore. Dietro il camice e la divisa di ognuno di loro, ci sono infatti persone, storie, ognuna con la propria famiglia a casa, per questo le parti sociali chiedono unitamente che Marche Nord faccia il tampone a tutti gli operatori preventivamente, e venga avviata una verifica periodica sullo stato di salute, prima che entrino in servizio.
Gli spazi
Continua la corsa alla riorganizzazione all'interno del San Salvatore. Non ci sono posti letto e c'è bisogno di ulteriore personale. Tant'è che medici del Santa Croce dei reparti di Pneumologia e Medicina 3 sono stati spostati al San Salvatore. Verrà attivata anche una nuova ala Covid. Da oggi la palazzina di Neurologia, sarà adibita ai pazienti Covid-19, che non necessitano di terapia intensiva. Diciannove posti letto così recuperati per la gestione dell'emergenza. Salgono nelle ultime ore anche gli accessi al Pronto soccorso dei due presidi Marche Nord su cui pesano i pazienti positivi in aumento provenienti dalle Rsa del Pesarese.
 
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