I contagiati nelle Marche tutti nel Pesarese, tra loro c'è uno studente del liceo scientifico

Pesaro, i contagiati da Coronavirus salgono a sei: tra lo uno studente dello Scientifico
Pesaro, i contagiati da Coronavirus salgono a sei: tra lo uno studente dello Scientifico
di Simonetta Marfoglia e Letizia Francesconi
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Venerdì 28 Febbraio 2020, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 17:50

PESARO - Salgono a sei i casi di Coronavirus nelle Marche, tutti nella provincia di Pesaro e Urbino. Ai tre già noti - l’anziana coppia di Fano in prognosi riservata e il ragazzo di Vallefoglia che potrebbe essere dimesso a breve da Torrette, mentre il 50enne di Piandimeleto è risultato negativo - si aggiungono altre due persone (pesaresi) e un ragazzino che, pur residente in Romagna, frequenta il campus scolastico a Pesaro. 



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I tre nuovi soggetti positivi al primo check - si attende in giornata l’esito del secondo tampone - sono lo scudo su cui il governatore Luca Ceriscioli fa rimbalzare la sospensiva del Tar con una nuova ordinanza che mantiene la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e delle manifestazioni pubbliche in tutta la regione fino alla mezzanotte di sabato 29. La decisione viene ufficializzata nel tardo pomeriggio al termine di una riunione in Prefettura del Comitato sull’ordine e la sicurezza pubblica allargata a tutti i sindaci della provincia. Ed è proprio l’annuncio del contagio del ragazzino, studente al Liceo Scientifico Marconi, il primo che riguarda un minore, a far rimarcare al governatore la validità della decisione presa che ha innescato la frattura Regione/Governo.
 
Lo studente gravita nella zona di Morciano la stessa dove l’Ausl Romagna ha accertato il “paziente 1”, il ristoratore rientrato da una battuta di caccia in Romania. «Si tratta di un caso particolarmente sensibile - spiega Ceriscioli - perchè l’alunno frequenta il liceo scientifico Marconi a Pesaro. Se non ci fosse stata l’ordinanza della Regione Marche in questi giorni i ragazzi avrebbero continuato ad andare a lezione. In questo momento la situazione è molto diversa dal primo provvedimento». «Sto passando ore al telefono - commenta di rimando il dirigente del Marconi Riccardo Rossini - ho appena finito di inviare una comunicazione a tutte le famiglie dei miei studenti informandole della situazione e raccomandando a ciascun genitore, ma anche al personale docente e non docente, di attenersi scrupolosamente alle indicazioni ministeriali e di seguire l’evolversi della situazione non esitando a contattare il proprio medico nell’eventualità di sintomi specifici. Ognuno deve essere responsabile in questo frangente e la soglia di attenzione deve mantenersi alta. L’alunno attualmente è sotto sorveglianza sanitaria ed è in buone condizioni». Anche per il minore, così come per la coppia fanese e il 30enne di Vallefoglia il focolaio riconducibile sarebbe quello lombardo. Al momento, come ha precisato il governatore «ci sono circa 100 persone in quarantena». Per la precisione sono 94 le persone si trovano in isolamento domiciliare fiduciario, così distribuite: 41 nella provincia di Pesaro-Urbino, 20 nell’Anconetano, 17 nella provincia di Macerata, 5 in quella di Fermo e 11 nel Piceno. 
La visita a Muraglia
Il presidente Ceriscioli ha partecipato al vertice in Prefettura al termine di una giornata tutta pesarese iniziata la mattina con la visita a Marche Nord (San Salvatore, Santa Croce e Muraglia sede del reparto Malattie Infettive) e al suo personale in prima linea. Due container di 30 metri quadri destinati a creare un’area di primo controllo sono stati nel frattempo montati all’ingresso dei presidi di emergenza-urgenza. Al lavoro nel pomeriggio di ieri i volontari della protezione civile che si stanno attivando per rendere operative da oggi le strutture di pre-filtraggio degli utenti. Si tratta di strutture di pre-Triage. In questo modo gli operatori per tutti quei pazienti che dovessero accedervi con sintomatologia sospetta, potranno effettuare un primo controllo con misurazione della temperatura e altre procedure. Marche Nord sta provvedendo anche a limitare l’accesso di visite per i familiari dei degenti, oltre a osservare fasce orarie determinate per l’ingresso a laboratori o terapie. Le nuove disposizioni impartite dall’azienda ospedaliera sono diverse reparto per reparto. A Radiologia per esempio, le disposizioni riguardano l’utilizzo della diagnostica per immagini. In questo caso l’esame del torace piuttosto che altri esami, viene eseguito da un unico operatore alla macchina in modo tale da garantire un’unica diagnostica. E’ stato fatto anche obbligo agli operatori di seguire rigidamente il Protocollo per la pulizia del macchinario e l’areazione delle sale riservate agli esami di diagnostica. Già in vigore le disposizioni per contenere e rimodulare gli accessi agli ambulatori di e nelle sale d’aspetto dal Pronto Soccorso, Oncologia, Ematologia e Malattie Infettive.

Anche gli orari di visita ai degenti sono contenuti in una ristretta fascia.

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