L'opposizione chiede verifiche: «Strage Covid alla casa di riposo, qualcosa è andato storto»

Fossombrone, L'opposizione chiede verifiche: «Strage Covid alla casa di riposo, qualcosa è andato storto»
Fossombrone, L'opposizione chiede verifiche: «Strage Covid alla casa di riposo, qualcosa è andato storto»
di Roberto Giungi
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Sabato 13 Giugno 2020, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 10:37

FOSSOMBRONE - «A nostro avviso il fatto che da fine gennaio al 10 maggio nella casa residenza protetta comunale “G. Castellani” di Fossombrone, data in gestione, si sia registrato il decesso di 17 anziani, dieci dei quali accertati Covid-19, merita una doverosa risposta nei confronti degli ospiti, dei loro familiari, degli operatori e dell’intera città» ha sottolineato nel corso della conferenza stampa l’ex vice sindaco Michele Chiarabilli in veste di portavoce di Unione per Fossombrone. 

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«Abbiamo verificato e constatato che nel periodo di massima diffusione del virus, vale a dire da marzo ad aprile, in quella struttura si sono riscontrate delle criticità che non riguardavano esclusivamente il personale in malattia, come ha dichiarato in consiglio comunale il vicesindaco Katia Marcuccini il 27 aprile.
 
La stessa ha testualmente riferito che “se c’erano dei problemi, erano legati al personale e alle malattie”. In realtà dalla relazione degli operatori Asur del 6 aprile, emerge che non tutto il personale operante era stato adeguatamente formato; che non c’era stato un corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e che non si era provveduto alla separazione degli ospiti». Un particolare importante è dato dal fatto che l’ispezione in questione «è avvenuta 12 giorni dopo il primo decesso per coronavirus in struttura e 66 giorni dopo rispetto al decreto di emergenza emanato dal governo e dopo un primo avvertimento da parte Asur datato 26 marzo». Dalla documentazione diventata il fulcro dell’attenzione «emerge altresì che il responsabile dell’esecuzione del contratto/appalto nominato dal Comune di Fossombrone, è risultato per proprie e certamente giustificabili ragioni, in malattia dal 3 marzo fino al 28 aprile non sostituito come invece doveva essere fatto. Circostanza questa che ci fa chiedere come può una struttura comunale essere lasciata senza il minimo controllo e supporto in piena pandemia, seppur in concessione decennale in carico ad una cooperativa. Noi chiederemo in consiglio comunale al sindaco e alla giunta di fare piena chiarezza. Dovrà essere un’operazione cristallina di verifica e approfondimento. Sarà per questo indispensabile l’insediamento di una commissione speciale». 

Infine «l’iniziativa è maturata dopo aver preso visione della documentazione a prescindere dal fatto che ci sia stata consegnata dopo la consueta lungaggine. Non si potrà dire che il nostro schieramento polemizzi e manipoli alcunché». 

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