Allarme rosso per gli sfratti dopo il lockdown, appello del Comune ai proprietari: «Più di 5mila case sfitte»

Allarme rosso per gli sfratti dopo il lockdown, appello del Comune ai proprietari: «Più di 5mila case sfitte»
Allarme rosso per gli sfratti dopo il lockdown, appello del Comune ai proprietari: «Più di 5mila case sfitte»
di Massimo Foghetti
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Luglio 2020, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 11:12

FANO - Il periodo in cui è rimasto in vigore il lockdown ha aggravato la situazione di chi non riesce più a far fronte alle spese dell’affitto. Se i provvedimenti presi nel corso della maggior diffusione della pandemia hanno bloccato gli sfratti, hanno soltanto differito un provvedimento che in molti casi sembra inevitabile. Del resto l’Erap, l’Istituto case Popolari di Pesaro, riesce solo in minima parte a far fronte alla richiesta di alloggi a prezzi compatibili, essendo la lista d’attesa gremita da più di quattrocento domande. Eppure a Fano esistono più di 5.000 appartamenti sfitti che i proprietari non intendono o tentennano ad affittare.

LEGGI ANCHE:
Turista ingoia acqua dopo il malore e perde i sensi: rianimata con l'ossigeno in spiaggia

Civitanova, operatore commerciale positivo al Covid: tanti giovani nella sua attività sul lungomare


Proprio a loro, l’assessorato ai Servizi Sociali , ha rivolto un bando teso a recepire la disponibilità di appartamenti da dare in locazione alle persone che necessitano di una casa, ovviamente ponendosi il Comune a garanzia del pagamento dell’affitto.
 
Ciò nonostante la risposta non è stata esaustiva. Al bando sono giunte tre adesioni di soggetti per quanto riguarda gli appartamenti privati, due riferiti alle strutture ricettive(bed and breakfast) e altre due agli appartamenti in social housing. Trattandosi di soggetti non significa che il numero degli alloggi sia pari al numero delle proposte: la disponibilità infatti è leggermente maggiore, dato che un soggetto può offrire più appartamenti. Qualcuno, tra l’altro si ripete, visto che chi offre degli alloggi privati, offre anche degli alloggi in social housing. I termini ormai sono chiusi, anche se per cercare di ricevere maggiori adesioni la scadenza del bando è stata prorogata di 15 giorni. 

La problematica pressante
L’emergenza quindi continua a restare alta. A parte che il Comune di Fano continua a essere considerato ad alta emergenza abitativa, sono una ventina i casi che necessiterebbero di una soluzione a brevissimo termine. Ecco perché visto che il pubblico non riesce a soddisfare le richieste, l’apporto dei privati diventa fondamentale. Si cercano dunque alloggi ad affitto concordato, un affitto leggermente inferiore ai prezzi di mercato, ma superiore a quello praticato dalle Case Popolari. In genere l’importo si aggira, a seconda delle metrature dei locali e della zona in cui questi si trovano nell’agglomerato urbano, sui 300 – 400 euro. Si tratta di soldi che il proprietario sarà sicuro di riscuotere, perché se l’inquilino non paga, lo farà l’Amministrazione Comunale; in più il proprietario riceverà alcuni benefici di carattere fiscale. 

«Pericolo crisi sociale»
«La crisi economica di 10 anni fa ci ha insegnato – ha evidenziato la dirigente Roberta Galdenzi – che l’onda lunga prodotta dalla stessa confluirà in una crisi sociale di cui la casa diventa una delle necessità più impellenti. Per Fano questo è stata sempre un tema prioritario, adesso ci aspettiamo che lo stesso tenderà ad acuirsi, ecco perché facendo appello anche alla solidarietà sociale, tentiamo di affrontarlo. Sappiamo che soprattutto nel periodo invernale molti appartamenti rimangono vuoti. A volte – conclude Galdenzi - bastano riuscire a trovare una soluzione per pochi mesi per consentire a una famiglia su cui incombe uno sfratto per trovare una soluzione alternativa». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA