Tunisini diretti al centro scomparsi nel nulla: paura per il rischio di contagio Covid. E arrivano altri otto migranti

Tunisini diretti al centro scomparsi nel nulla: paura per il rischio di contagio. E arrivano altri otto migranti
Tunisini diretti al centro scomparsi nel nulla: paura per il rischio di contagio. E arrivano altri otto migranti
di Roberto Giungi
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Venerdì 24 Luglio 2020, 04:20

CARTOCETO -  I sette migranti tunisini destinati la scorsa settimana a Cartoceto hanno fatto perdere le loro tracce, contravvenendo al protocollo di prevenzione dall’emergenza Covid-19.

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La vicenda ha indotto la prefettura, in vista dell’imminente arrivo di altri otto migranti, di cui tre donne con figli minori ed altri adulti, a convocare d’urgenza i gestori della struttura, insieme ai rappresentanti dell’Asur, alle forze dell’ordine ed alla polizia locale. Obiettivo dell’incontro responsabilizzare al controllo ed alla vigilanza il gestore “Incontri per la democrazia” affinché, con la collaborazione dei soggetti preposti, tali episodi non abbiano a ripetersi.
 
«La nostra polizia locale - ha sottolineato il sindaco di Cartoceto, Enrico Rossi - collaborerà in modo fattivo nel limite delle possibilità, con gli organici ridotti con i quali è costretta ad operare, ma è ineludibile, vista l’emergenza sanitaria ancora in corso, che “Incontri per la democrazia” si prenda carico in modo deciso di questa situazione. Non si può pensare che la polizia locale, già al cinquanta per cento rispetto alle reali necessità del nostro territorio, possa piantonare h24 la struttura, alternativamente alle forze dell’ordine». Il primo cittadino di Cartoceto ha inoltre rimarcato di concordare «con la Prefettura che opportunamente ha voluto convocare i soggetti chiamati a cooperare allo scopo e che ha evidenziato come a farsi capo del problema debbano esserci soprattutto i gestori del centro. Di certo, in passato, “Incontri per la democrazia” non ha brillato per l’efficienza nella gestione della struttura, ma viste le importanti risorse percepite per gestire il centro, tocca alla stessa associazione dotarsi urgentemente di figure preposte al controllo. Non si tratta solo di informare i migranti sulle misure in vigore, attraverso i mediatori culturali impiegati. E’ imprescindibile poter contare su collaboratori capaci di garantire le adeguate misure di sorveglianza, insieme alle forze dell’ordine e alla polizia locale, perché nessuno lasci la struttura sino all’esito del tampone e alla conclusione del periodo di quarantena». Il tema, annoso e di grande attenzione per l’opinione pubblica, si fa ancora più delicato in un periodo come questo in cui, al consueto aumento estivo degli sbarchi sulla costa italiana e il conseguente incremento dell’ingresso nel nostro Paese di migranti, si accompagna la preoccupazione per l’accesso sul nostro territorio di possibili soggetti portatori di coronavirus. «Occorre evitare in ogni modo comportamenti irresponsabili. Non da ultimo ho fatto presente alla prefettura l’inadeguatezza della struttura per la promiscuità tra soggetti adulti di sesso maschile e di donne con figli minori, e che genera, così come già accaduto in passato, condizioni di notevole disagio e situazioni igienico sanitarie inadatte». Quanto sottolineato con forza dal sindaco non può che trovate d’accordo tutti quanti. La situazione è delicata e va monitorata scrupolosamente. Il livello di guardia va tenuto alto.

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