Provincia maglia nera dei contagi, ma la bandiera Covid free sventola in cinque comuni

Frontone senza virus da 40 giorni
Frontone senza virus da 40 giorni
di Véronique Angeletti
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Sabato 22 Maggio 2021, 05:15 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 09:52

PESARO - Nella battaglia contro il Covid, i piccoli borghi sono stati i più penalizzati dagli indici. Un focolaio, qualche positivo e schizzavano in vetta alle classifiche dei comuni più contagiati. Oggi, mentre la provincia di Pesaro, nel suo insieme mantiene il record dei contagi in ambito regionale, sono i primi ad issare la bandiera Covid free. Uno status raggiunto pagando un prezzo emotivo alto come è testimoniato dai sindaci alla guida dei 5 comuni a zero positivi. 

Il buio

«Se ripenso a qualche settimana fa, mi vengono i brividi, abbiamo perso persone care» racconta la sindaca di Mercatello sul Metauro, Fernanda Sacchi. Ad aprile, il paese contava 47 positivi, tra cui le 16 suore del convento di Santa Veronica Giuliana. «Il distretto sanitario e il personale dell’Usca seguivano i malati ma, noi della giunta e i volontari della protezione civile locale, siamo stati sempre in prima linea. Adesso, ci godiamo i risultati». Leader Covid free comunque rimane Frontino. Da 40 giorni senza un positivo e nessuno in isolamento. 
«Il fatto di essere una piccola comunità – spiega il sindaco Andrea Spagna – aiuta. Esiste una forma bonaria di controllo reciproco ma, comunque, c’entra anche la fortuna. Basterebbe una famiglia contagiata e su una popolazione di 287 persone superiamo l’indice di riferimento». Tuttavia, i numeri non spiegano da soli l’effetto impattante emotivo del Covid nei piccoli comuni. «Da oggi , Lunano non ha più positivi – entra nel merito il sindaco Mauro Dini –. Sono stati momenti terribili. A ridosso di Pasqua oscillavamo tra 25 e 30 positivi di cui 4 ricoverati nel reparto sub-intensivo. La nostra comunità non supera i 1500 abitanti. Ci conosciamo tutti. Era come se ognuno di noi avesse un parente malato. 
«Poi, con l’avanzare del piano di vaccinazione, e a forza di fare attenzione, ne siamo usciti».

Perché a fare abbassare rapidamente le curve di contagio è stato più di tutto il senso civico della gente. «Noi che finora avevamo fatto del “rumore del silenzio” un motto per attirare i turisti – spiega Romina Pierantoni, la sindaca di Borgo Pace – con il bar chiuso e la piazza vuota, ci siamo ritrovati con un “frastuono” che ci terrorizzava. Il Covid in quella settimana, ce lo siamo ritrovati in casa, con la variante inglese dove nelle famiglie si ammalavano tutti. Dovevamo applicare tutti, e con rigore, le misure di sicurezza. Il risultato – conclude – siamo a zero positivi già da 4 settimane, pronti ad accogliere i turisti». 

La variante

La variante inglese ha anche dimostrato come sono le decisioni tempestive a fare la differenza. «I primi casi – spiega il sindaco Ludovico Caverni – sono esplosi a Serra Sant’Abbondio il 5 febbraio. A fine mese, il picco. Il mio punto forza è stato di aver chiesto, con Frontone, la chiusura di tutte le scuole, anche se il focolaio era solo nella scuola materna. Non ho guardato i numeri ma il fatto che i plessi erano contigui e che confiniamo con l’Anconetano che aveva i numeri da zona rossa. Siamo Covid free da diverse settimane». 

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