Rivoluzione Covid e reparti trasferiti all'ospedale: arriva la vigilanza armata fuori dal Pronto Soccorso

Pesaro, rivoluzione Covid e reparti trasferiti all'ospedale: arriva la vigilanza armata fuori dal Pronto Soccorso
Pesaro, rivoluzione Covid e reparti trasferiti all'ospedale: arriva la vigilanza armata fuori dal Pronto Soccorso
di Letizia Francesconi
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Sabato 7 Novembre 2020, 04:40

PESARO - Il piano pandemico Marche Nord, nato per fronteggiare la seconda ondata di Covid, approvato dall’azienda ospedaliera in estate, ma non ancora presentato formalmente alle parti sociali, è stato allo stato attuale quasi completamente rivoluzionato e rimodulato in alcuni suoi punti cardine.

Con l’ultimo riassetto di giovedì ancora in corso, commentano dall’interno operatori sanitari e referenti delle parti sociali, lo stesso piano è ben diverso rispetto all’organizzazione attuale dei reparti “puliti” e “sporchi”. 

Il riassetto

Intanto mentre si spostano reparti per recuperare posti letto, la direzione ospedaliera con l’ultima determina del 5 novembre scorso, attiva un servizio di vigilanza armata al Pronto soccorso di Pesaro per il monitoraggio degli accessi esterni in funzione anti assembramento.

Il piano pandemico approvato dall’azienda ospedaliera prevedeva almeno sulla carta, per le aree Covid rianimazioni e sub intensive, una localizzazione a sé stante all’interno della palazzina F, ancora non completamente ultimata. Il resto delle aree e dei reparti ospedalieri del San Salvatore dovevano diventare reparti “sporchi” nel caso in cui il livello dell’emergenza fosse tale da comportare come nel marzo scorso, un blocco totale dei reparti e dell’attività chirurgica. Il piano così come inizialmente concepito, non è più rispettato, come rimarcano i referenti sindacali Cisl del comparto sanità con alcuni operatori Rsu interni. Da oggi infatti al San Salvatore la Medicina d’urgenza con i suoi 14 posti letto è stata spostata a Fano, mentre nell’intero reparto dell’ex Cardiologia e Utic sono state ricavate altre rianimazioni tutte Covid. 

Il turn over

Quest’ultimo riassetto interno produce malumori fra gli operatori, infermieri e Oss dei reparti “puliti” che stanno per essere trasferiti nei reparti Covid. Tre traslochi in meno 72 ore. Le voci che filtrano dall’interno vedono più in difficoltà il personale in forza nelle sale intensive. Infermieri e Oss trasferiti nelle rianimazioni appena riconvertite Covid, hanno chiesto alla direzione medico-sanitaria la possibilità di prestare servizio con una turnazione ogni 15 giorni per poi rientrare nelle intensive pulite, e darsi il cambio con altri colleghi trasferiti sempre nelle aree Covid.

Il no dell’Azienda

La direzione Marche Nord non ha al momento accolto la richiesta prevedendo invece una turnazione mensile. Una risposta che lascia un po’ di malumore fra gli operatori, considerando che nelle sale intensive Covid la durata del servizio è di sei ore consecutive, completamente bardati, e a questo si aggiunge il timore di alcuni operatori, che finora avevano sempre operato nel reparti “puliti”, a trattare malati Covid complessi e in più gravi condizioni. 

Il servizio

Di pari passo al riassetto in emergenza, la direzione Marche Nord con la determina firmata dalla direttrice Maria Capalbo, affida con contratto temporaneo, un servizio straordinario di controllo degli accessi al Pronto soccorso del San Salvatore alla società Vedetta Mondialpol spa. La determina fa riferimento a un “contratto ponte” con scadenza a fine anno. E tutto, si legge nella determina, a fronte dell’incremento degli accessi in Pronto soccorso per l’emergenza Covid. Si tratta di un presidio armato fisso tutti giorni, dalle 9 alle 20 per gestire al meglio gli accessi, intervenire laddove questi sono impropri o si creano assembramenti e in questo caso, allontanare se necessario, i parenti che accompagnano i pazienti, a cui resta vietato l’ingresso.

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