Pesaro, Coronavirus, la seconda vittima era in attesa di trapianto. "Colpa" del focolaio romagnolo?

Pesaro, Coronavirus, la seconda vittima era in attesa di trapianto. "Colpa" del focolaio romagnolo?
Pesaro, Coronavirus, la seconda vittima era in attesa di trapianto. "Colpa" del focolaio romagnolo?
di Silvia Sinibaldi e Letizia Francesconi
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Marzo 2020, 11:15

PESARO Tullio Marchesi, pesarese di 61 anni, è la seconda vittima del Coronavirus nella regione dopo il fanese 88enne Bruno Longarini. L'uomo affetto già da tempo da una grave forma di cardiopatia (per la quale era in cura a Bologna e in attesa di trapianto) era stato ricoverato al San Salvatore sabato scorso. Trasportato in Medicina d'Urgenza, era risultato positivo al tampone del Covid-19.



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I sanitari del Dipartimento di Prevenzione e Malattie Infettive di Asur stanno ricostruendo ora gli ultimi spostamenti e i contatti del 61enne prima del ricovero al San Salvatore. Si ipotizza che il contagio possa essere riconducibile al focolaio romagnolo e a possibili contatti diretti con amatori del gioco delle boccette, di cui Marchesi era ottimo giocatore, avvenuti tra Fanano e la Romagna. Proprio in questa occasione il 61enne potrebbe essere entrato in contatto con il portatore del virus. I tempi potrebbero infatti coincidere con il periodo di incubazione del virus che è solitamente di 15-20 giorni e con il primo caso positivo registrato in Romagna del ristoratore di San Clemente, cacciatore e forse anche conoscente del 61enne. Comunque l'ultima uscita, prima di essere ricoverato risale a giovedì scorso, al Circolo sportivo amatoriale di boccette, Csb di via Saffi. La moglie di Marchesi ieri mattina ha comunicato al Circolo la brutta notizia.
 
Tullio Marchesi era conosciuto a Pesaro per alcune attività commerciali gestite in passato. Prima il negozio di Caccia e Pesca in via Cecchi, poi un bar. Ora era in pensione. I suoi funerali sono stati fissati per domani mattina alle 9.45, partenza da Muraglia, nella chiesa di San Luigi Gonzaga a Pantano. Marchesi lascia la moglie, l'amata figlia e due nipotine. Intanto a Marche Nord continua la battaglia contro il Coronavirus: Ieri potenziata la Rianimazione al padiglione B del San Croce di Fano con sei nuovi posti letto per i casi più gravi di contagio. I ricoveri saranno in box singoli per evitare contatti a rischio fra i sospetti e contagiati, mentre gli altri sei posti letto di Rianimazione ordinaria restano al Blocco Operatorio di Fano.
Le grandi manovre
La decisione è stata adottata nel corso di una riunione straordinaria della direzione Marche Nord con un gruppo di medici anestesisti del servizio Anestesia e Rianimazione d'urgenza del San Salvatore, scelti dall'azienda ospedaliera per essere destinati proprio alla seconda Rianimazione aperta al Santa Croce per trattare i casi più gravi. Continua così la determinazione di misure straordinarie adottate dalla direzione Marche Nord nonostante siano in aumento i casi sospetti in osservazione negli spazi dell'ex Murg del San Salvatore e siano al completo i posti letto nel reparto Malattie Infettive di Muraglia. Qui sono ricoverati 17 pazienti su un totale di 18 posti letto. Reparto ormai al completo e per questo ci sarà una ricollocazione dei pazienti mirata, sulla base delle patologie e delle condizioni cliniche, dal San Salvatore alla doppia Rianimazione del Santa Croce.
Nuovi spazi attrezzati
Inoltre il personale del Blocco Operatorio di Pesaro sarà destinato al supporto dei colleghi del Santa Croce come misura di potenziamento per trattare casi gravi o a rischio, che hanno contratto il virus. Serve però un potenziamento del personale specializzato a trattare pazienti con patologie gravi e pregresse che necessitano della terapia intensiva. Per questo l'azienda ospedaliera si sta organizzando per prelevare dal servizio Anestesia e Rianimazione d'urgenza del San Salvatore, altro personale dedicato arrivando a cinque-sei unità che possano coprire tre turni mattino-pomeriggio e il turno notturno nelle Rianimazioni. Il problema in questo momento è infatti la mancanza di posti letto attrezzati con dispositivi ad hoc di ventilazione per trattare i casi gravi e positivi al virus. Gli undici posti letto ricavati nell'ex Medicina d'Urgenza al primo piano del San Salvatore sono infatti semplici posti per isolamento e primo monitoraggio, riservati ai pazienti che presentano sintomi sospetti. Solo sei invece sono al momento i posti letto attrezzati per trattare casi con patologie pregresse da contagio.
Stanze in Ortopedia
Nel tardo pomeriggio di ieri sono stati attivati in Ortopedia per pazienti sospetti 14 posti letto in stanza singola, che può diventare doppia. Per chiedere e conoscere le prime risposte del sistema sanitario locale al diffondersi dei casi di contagio, i sindacati Cgil-Cisl e Uil domani incontreranno i vertici dell'Area Vasta 1.
 

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