Green pass, i sindacati chiedono i tamponi gratuiti per tutti i dipendenti non immunizzati

Il Municipio di Pesaro
Il Municipio di Pesaro
di Letizia Francesconi
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Sabato 18 Settembre 2021, 09:54

PESARO - Per i dipendenti del pubblico impiego, siano segretarie amministrative, tecnici o figure apicali come i dirigenti dei servizi, tutto cambierà dal 15 ottobre, quando avere il cosiddetto super Green pass sarà obbligatorio per lavorare anche negli enti pubblici. A ventiquattr’ore dall’uscita del decreto Draghi, che estende l’obbligatorietà della carta verde nel pubblico e nel privato, i sindacati locali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil chiedono con urgenza un prossimo incontro all’amministrazione comunale di Pesaro.

Il servizio governance gestione del personale e segretario e il generale del Comune,hanno meno di un mese di tempo per predisporre il protocollo di sicurezza, che definisca le modalità di controllo sui dipendenti comunali, che in servizio al momento della timbratura del cartellino dovranno comunicare ed essere provvisti di regolare certificato, da vaccino o da tampone.

«Serve più chiarezza»
Vania Sciumbata (Fp Cgil), Maria Grazie Tiritiello (Uil Fpl) e Francesco Todaro (Cisl Fp) chiedono chiarezza sull’organizzazione dei controlli e sulla gestione dei tamponi. «Si vuole evitare – questo l’appello lanciato da Sciumbata – di ritrovarsi in una situazione non definita, come già accaduto nelle ultime settimane, con educatrici e maestre all’apertura di nidi e materne che già lamentavano alcune difficoltà nel riuscire celermente ed entro i tempi a sottoporsi ad un tampone».


Attualmente ci sono educatrici che segnalano ai sindacati le prime difficoltà nel controllo del pass, quando questo viene richiesto anche ai genitori.

Proprio per ascoltare istanze e capire come risolvere eventuali problematiche organizzative, è in programma per venerdì prossimo un’assemblea fra educatrici comunali e referenti sindacali di Cgil e Cisl. Sembra, infatti, che la richiesta condivisa dalle maestre vada nella direzione di individuare all’interno dei nidi una figura preposta, magari scelta dal dirigente dei servizi educativi, che si occupi del controllo della certificazione ai genitori o per quanti accompagnano i piccoli. In alcune circostanze invece come segnalano già ora un gruppo di educatrici, pare che la richiesta di esibire e controllare la certificazione del genitore, al momento sia in capo alle stesse educatrici e non sia sempre disponibile la figura di un ausiliario o di collaboratore preposto.

«Situazione in evoluzione»
«Stiamo parlando di una situazione in evoluzione continua – osserva Tiritiello – si chiede al Comune contezza su due questioni: come si intende organizzare il monitoraggio e la verifica delle certificazioni, nel momento in cui un dipendente timbra il cartellino ed entra in servizio. In secondo luogo ci preme la gratuità dei tamponi, dal momento che va considerato il costo per ogni dipendente, e una media di tre tamponi su cinque giorni di lavoro. Serve per questo un protocollo di sicurezza ex novo».

«Percorso dedicato per i test»
La questione del costo dei tamponi è prioritaria per i sindacati, che sposano la linea nazionale, come ricorda anche Sciumbata: «Si era già chiesto ai servizi educativi di provvedere con un plafond di risorse per sostenere il costo dei tamponi sul personale non vaccinato. Ma non essendoci ancora una discussione avanzata sul piano nazionale, questa richiesta non era stata presa in considerazione. Ora invece vista l’estensione a più categorie e a un numero considerevole di dipendenti pubblici, chiederemo che sia l’amministrazione a farsi carico delle risorse necessarie ai test. Per evitare attese e difficoltà si chiederà un percorso dedicato ai soli dipendenti comunali per eseguire il test in una delle farmacie comunali, magari con un’apposita convenzione con Aspes».

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