Contessa, lavori appena partiti e affari già crollati. Petizione degli operatori: «Vogliamo i ristori economici»

Contessa, lavori appena partiti e affari già crollati. Petizione degli operatori: «Vogliamo i ristori economici». Nella foto il promotore Gianluca Naticchi
Contessa, lavori appena partiti e affari già crollati. Petizione degli operatori: «Vogliamo i ristori economici». Nella foto il promotore Gianluca Naticchi
di Véronique Angeletti
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:54

CANTIANO - Studenti che perdono parte della prima ora; pendolari che mettono quasi il doppio del tempo per raggiungere i posti di lavoro; dieci chilometri che diventano trenta per qualsiasi spostamento, si moltiplicano i disagi legati alla chiusura a Cantiano della strada statale 452, la storica strada della Contessa che collega le Marche all’Umbria.

Come si moltiplicano i danni economici. Non sono nemmeno passate 48 ore dall’inizio vero e proprio dei lavori improcrastinabili sul tratto e il viadotto che separano le province di Pesaro Urbino e Perugia e già le attività devono fare la conta delle conseguenze del divieto di transito. 

Le lamentele

«Sarà il dopo Pasqua, sarà il maltempo - interviene Angelo Bei del ristorante “Tenetra” , ma per la prima volta in 14 anni d’attività, ho servito oggi (ieri per chi legge) solo 4 persone a pranzo mentre, di solito, lavoriamo per soddisfare 25-30 coperti».

Sapeva che i lavori lo avrebbero penalizzato ma mai avrebbe immaginato a quel punto. Mentre il problema, il “frontaliere” Gianluca Naticchi, da mesi, lo ha anticipato. Lato umbro è titolare di un ristorante con un distributore di benzina a 800 metri da Pontericcioli che, con ingenti investimenti, si propone come un pit stop completo di servizi per camionisti; lato Marche è il proprietario di Serendipity, risto-rustico con piscina, otto camere, dotato di un centro benessere rimesso a nuovo dopo la tragica alluvione del 15 settembre.

Gli interlocutori

Pertanto, ha lanciato una petizione, per il momento indirizzata alle istituzioni umbre e all’Anas, ma pensa di rivolgerla anche alle autorità marchigiane, a cui hanno già aderito oltre mille persone in pochi giorni.

Avverte: «Non siamo contro i lavori ma abbiamo bisogno di certezze sui tempi annunciati, 8 mesi meteo permettendo; sulla viabilità alternativa che finora non è quella promessa e anche sui ristori economici».

Ristori già negati dal consiglio regionale umbro. «La comunicazione è purtroppo ufficiale, conferma, non perché non ci spettano ma perché non ci sono fondi e non si pensa di fare una legge specifica che lo preveda». La petizione riveste quindi un doppio ruolo: vigilare sui tempi dei lavori e difendere gli interessi diffusi.

«È assurdo - ribadisce Naticchi - se chiude una fabbrica e manda a casa tutti i dipendenti senza pagare la cassa integrazione, è logico che si scenda in piazza. Ma non vale per le attività commerciali, nemmeno per il settore dell’ospitalità che attira turisti e li ridistribuisce sui territori». 

I territori penalizzati

Il timore è che la strada alternativa scoraggi i turisti a scapito dell’entroterra che corre da Gubbio ad Acqualagna e del lido fanese e che i flussi si indirizzino sulle spiagge al Sud del Conero. Tra le mille firme manca quella del sindaco di Cantiano, Alessandro Piccini. «Ma è solo una questione di tempo - afferma - perché condivido la petizione e invito le istituzioni sovracomunali a venire incontro alle attività che entreranno in crisi. Nel nostro piccolo, come Comune, già stiamo studiando un bando con i nostri limitati fondi». È possibile firmare la petizione in vari bar tra Gubbio, Cantiano, Cagli, Acqualagna. 

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