Progetto per il mare pulito e lo stop agli allagamenti: occorrono 50 milioni di euro

I partecipanti all'incontro sulla balneabilità delle acque marine
I partecipanti all'incontro sulla balneabilità delle acque marine
di Osvaldo Scatassi
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Sabato 24 Aprile 2021, 11:05

FANO - Saranno necessari circa 50 milioni di euro per migliorare la gestione dell’acqua piovana fra Torrette di Fano e Marotta di Mondolfo. In totale diversi chilometri della riviera Sud, dove si vogliono risolvere due problemi annosi: i ricorrenti divieti di balneazione che d’estate interessano quel tratto di litorale fanese e gli allagamenti delle abitazioni marottesi.

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Due linee di intervento
Del progetto è stato incaricato il Consorzio di bonifica, che l’altro ieri ha presentato il proprio lavoro (a uno stadio già avanzato) durante una prima riunione in Municipio a Fano. «Deve essere avviato un percorso con concrete possibilità di accedere ai finanziamenti europei, coinvolgendo anche la Regione», afferma il sindaco di Fano, Massimo Seri.

«Si tratta di opere importanti – prosegue –. Un intervento organico per migliorare la balneabilità in mare, che aumenterà la qualità ambientale e della vita nel nostro territorio, risultando un valore aggiunto sotto il profilo turistico. Analoghi interventi, che dimostrano l’attenzione dell’ente locale, sono già stati effettuati a Sassonia e sono sul punto di essere terminati sul litorale di Arzilla».

Quattro chilometri di costa
Insieme con il sindaco Seri hanno partecipato all’incontro il suo collega mondolfese Nicola Barbieri, il presidente di Aset spa, Paolo Reginelli, e il presidente del Consorzio di bonifica nelle Marche, Claudio Netti. Migliorare la balneabilità è una questione che riguarda quattro chilometri di costa fanese, dove sboccano le foci di circa dieci scolmatori. Sono opere idrauliche che, in caso di piogge più abbondanti del solito, trasportano al mare le cosiddette acque grigie, la causa dei divieti temporanei estivi. «Abbiamo individuato soluzioni tecniche che permetteranno di ridurre il carico delle acque piovane nelle fognature», spiega Netti.

L’idea è di collegare gli scolmatori a una zona per l’accumulo delle acque grigie, che poi saranno inviate al depuratore di Ponte Sasso, evitando di riversarle in mare.

In questo caso si prevede un investimento pari a una quindicina di milioni.

Serviranno all’incirca 35 milioni, invece, per le opere che interessano la zona Nord di Marotta e la gestione del sistema idrografico alle sue spalle. Si punta a evitare il ripetersi degli allagamenti, intercettando le acque piovane all’altezza dell’autostrada grazie a un grande collettore di raccolta: «Ha dimensioni di 3 metri per 3 metri e mezzo», specifica Netti. Le acque bianche saranno poi portate al fiume Cesano per scorrimento naturale.

Il collettore verso il Cesano
«Nel giro di circa venti giorni sarà pronto il progetto del Lotto 1, quello degli scolmatori», assicura il presidente del Consorzio di bonifica. Priorità alla balneazione Il nucleo iniziale del progetto riguardava infatti la balneazione: migliorare la qualità dell’acqua per preservare l’ambiente marino e rendere ancora più interessante la proposta turistica locale. Dopodiché il progetto si è subito ampliato alla difesa di Marotta dai frequenti allagamenti, a volte anche in casi di precipitazioni non proprio battenti.

«L’amministrazione mondolfese – conclude il sindaco Barbieri – dispone già di un milione e 375.000 euro per lavori a Marotta Nord, che inizieranno entro l’anno. L’esigenza di risorse è senz’altro ben superiore, ma in questa fase vedo buone possibilità di ottenere cospicui finanziamenti per le opere contro il dissesto idrogeologico».

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