Comune, un bilancio di austerity
ma le tasse non si aumentano

Comune, un bilancio di austerity ma le tasse non si aumentano
Comune, un bilancio di austerity ma le tasse non si aumentano
di Luigi Benelli
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Venerdì 23 Dicembre 2022, 07:20

PESARO - Le tasse non aumentano (l’aliquota Imu resta invariata), il Comune vara il bilancio di previsione coprendo i maggiori costi per le bollette e l’inflazione facendo ricorso agli oneri di urbanizzazione, ovvero i corrispettivi dovuti per interventi di nuova costruzione, ampliamento di edifici esistenti e ristrutturazioni edilizie. Critiche dal centrodestra che parla di un «bilancio fragile» e di «preoccupazioni sul personale per poter vincere la sfida dei fondi del Pnrr».

L’assessore Andrea Nobili ha presentato ieri pomeriggio, nell’ultima seduta dell’anno, la delibera in consiglio comunale sottolineando che «la pressione fiscale non sarà aumentata» e che il caro bollette ha avuto un picco di spesa di 240 mila euro in estate contro gli 80 mila euro mensili standard.


Le soluzioni


«Andremo a coprire il gap creato dal caro bollette e dall’inflazione - ha rimarcato - utilizzando gli oneri di urbanizzazione, che prevediamo intorno ai 3 milioni, e le tariffe Irpef.

Capitoli su cui siamo stati rigorosi ma che garantiscono di avere un documento di previsione reale». Poi la sottolineatura sul «mantenimento dei servizi di alto livello e i 70 milioni sulle opere». Sui trasferimenti statali è intervenuto il sindaco Matteo Ricci. «Prendiamo atto che lo stato dei Comuni non è tra le preoccupazioni del governo. Per il governo è più importante la Serie A che i comuni italiani: 800 milioni di euro per le squadre e solo 400 per i Comuni. Non bastano, serve almeno un miliardo per garantire i servizi ai cittadini. La nostra battaglia continua. Oggi non abbiamo certezze, ma solo la speranza che l’aumento del costo energetico cali, così da poter migliorare le previsioni pessimistiche del 2023».

Il consigliere Lega Dario Andreolli ha sottolineato l’aspetto degli investimenti grazie al Pnrr. «E’ un bilancio che non guarda al personale, la struttura non è all’altezza degli obiettivi che ci siamo posti su Pnrr e fondi da intercettare. Serve una svolta politica del personale più mirata». Per Michele Redaelli, consigliere Fi, «è un bilancio fragile e che per andare a pareggio ha avuto la necessità di impiegare gli oneri di urbanizzazione per coprire la spesa corrente ed in particolare per le bollette. Un bilancio in cui si utilizzano le alienazioni e le vendite (cioè si impoverisce il patrimonio dell’ente) per finanziare gli investimenti. E in cui si certifica la sostanziale impossibilità di aprire nuovi mutui in quanto la capacità è stata di fatto terminata dopo le vicende della piscina di Via Togliatti». 


Pro e contro


Sergio Castellani (Una città in Comune) ha invece parlato di un «bilancio solido e con una buona capacità di “reggere” la botta bollette. Ma dobbiamo affrontare un anno ancora incerto e difficile. Abbiamo bisogno della Regione e dello stato per recuperare ricchezza e sostenere la nostra comunità». Per Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro) ci sono «carenze in tema di sostegno alla povertà (famiglie e anziani), in tema di servizi educativi estivi rispetto ai quali le istanze di centinaia di famiglie sono rimaste disattese e rispetto al disagio giovanile in tema di dipendenze patologiche». La capogruppo dem Anna Maria Mattioli ha sottolineato: «Il bilancio che ci viene sottoposto vuol dare ancora una volta un segnale di fiducia ai pesaresi, soprattutto nel principio fondamentale di non aumentare le tasse (bloccate come giusto ricordarlo da 10 anni) e mantenendo l’alto standard dei servizi». Giampiero Bellucci ha chiesto di «continuare a credere sulle opere del Pnrr. C’è una concretezza delle risposte che arrivano da questo bilancio, senza tagli ai servizi».


Il Dup


Lorenzo Lugli (5 Stelle) ha chiesto uno «sforzo in più nell’innovazione, nuove tecnologie e formazione per essere attrattivi». Maria Rosa Conti di Europa Verde ha parlato di «un bilancio che non risponde alla crisi sociale dovute alla povertà energetica. La coperta è corta e chiediamo una visione più strategica sulla transizione energetica». Il Dup (Documento unico di programmazione 2023-2025) ha ricevuto 22 voti favorevoli e 8 contrari) e il Bilancio di previsione finanziario di competenza 2023 – 2025 ha ricevuto 22 voti favorevoli e 6 contrari.
 

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