Pesaro, il Comune nega la strada ai caduti di Nassiriya ma ci pensa la Regione

La strage di Nassiriya
La strage di Nassiriya
di Thomas Delbianco
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Giovedì 7 Gennaio 2021, 07:25

Una strada o un’opera da intitolare ai caduti di Nassiriya, la Regione “bypassa” il Comune: «Ci pensiamo noi» dice l’assessore regionale Francesco Baldelli. E a Pesaro è scontro politico. Nel day after del consiglio comunale nel quale è stata bocciata (maggioranza contro, centrodestra a favore, 5 Stelle astenuti), la proposta di intitolare una via cittadina alle vittime dell’attentato terroristico del 2003 in Iraq, dove persero la vita 19 italiani (tra cui anche il pergolese Marco Beci), sono innumerevoli gli interventi politici e le reazioni scatenate. 

 
L’assessore alle Infrastrutture della Regione Marche, Francesco Baldelli, commenta la bocciatura con «sconcerto e amarezza. In un momento tanto difficile come quello attuale, è inaccettabile che il voto incomprensibile di pochi in consiglio comunale getti un’ombra sull’intera città di Pesaro. Ringraziando i proponenti l’intitolazione e in attesa che il Comune di Pesaro si ravveda, senza più trincerarsi dietro a pretesti procedurali. Intanto quale assessore alle Infrastrutture della Regione ho disposto che sia intitolata ai caduti di Nassiriya la prima infrastruttura regionale che sarà realizzata nella provincia di Pesaro e Urbino». Sul fronte del centrosinistra, interviene Luca Pandolfi (Forza Pesaro-Ungranbelpo’): «Riteniamo irrispettoso proprio nei confronti dei nostri militari che hanno dato la vita per il nostro paese a Nassiriya, assistere a queste polemiche sterili e strumentali, create solo per avere visibilità mediatica, in un momento in cui di fronte alla più grande crisi economica e sanitaria dal dopoguerra l’impegno di tutte le forze politiche dovrebbe essere focalizzato su ben altri temi e priorità. Avevamo proposto già da tempo, nella commissione specifica, di rimandare tali intitolazioni a dopo la redazione del nuovo regolamento comunale sulle intitolazione. E così faremo». 
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Nicola Baiocchi trova «sorprendente il richiamo a tecnicismi come la “riconoscibilità” del soggetto a cui intitolare la via, o addirittura che lo stesso sia “moralmente apprezzato”, fino alla incomprensibile quanto inutile precisazione riguardo il fatto che venga rispettato il “vincolo dei dieci anni dalla morte”. Sono deluso da tanto tergiversare della maggioranza per respingere una mozione della minoranza che non aveva altro obiettivo se non quello di rendere onore a patrioti che gli italiani amano ricordare. Altro è stato l’atteggiamento tenuto dal sindaco Ricci in occasione di altre intitolazioni per le quali non esitò a bypassare regolamenti e procedure pur di raggiungere il suo fine. Che si ricorra alla logica dei due pesi e delle due misure, anche in circostanze del genere, denota ancora una volta l’arroganza di un sindaco che politicizza temi che dovrebbero invece essere riconosciuti come patrimonio comune nazionale». Per il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Lorenzo Lugli «la destra non ha mancato di mostrare una azione politica densa di propaganda quanto povera di idee. La ricerca di un facile consenso li porta a cavalcare tutte le onde possibili e non sono mancati l’uso strumentale dei martiri di Nassiriya, nè il tentativo di innescare una censura sulla questione Craxi. Sulla questione Craxi, ho già detto in consiglio che la nostra contrarietà ad intitolare qualsivoglia parte della città a suo nome è totale. Infatti ero tra i dimostranti in quel pomeriggio e, come sempre, ci ho messo la faccia. Il sindaco non trova in me un avvocato difensore ma, avendone fatto una iniziativa personale, come previsto dalla legge e dal regolamento comunale, ed essendosi assunto piena responsabilità, ne risponderà ai cittadini e ai suoi elettori».Tra gli interventi sui social, quello del consigliere comunale Fdi Daniele Malandrino: «La battaglia è persa ma la guerra continua, quei ragazzi meritano che Pesaro li ricordi così come hanno fatto le altre città italiane a prescindere dal colore che le governa», e dell’esponente dello stesso partito Fabiano Arcangeli: «l’ennesima pagina buia di una sinistra nemica della nostra Nazione e dei valori che essa rappresenta». Giulia Galli, Coordinatrice Gioventù Nazionale Pesaro, considera «deplorevole la scelta di astenersi da parte del M5S. Fiduciosi in ulteriori sviluppi dei questa vicenda, ci auspichiamo che la maggioranza di centrosinistra si ravveda e dimostri di essere capace di accogliere le proposte mettendo da parte le logiche di partito». Per Giovanni Flamma, Presidente di Nazione Futura Marche, «Pd e M5s dovrebbero vergognarsi di questo atto». 
 

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