Pesaro, Cgil apprezza la priorità di Capalbo
Ma chiede di non privatizzare la sanità

Pesaro, Cgil apprezza la priorità di Capalbo Ma chiede di non privatizzare la sanità
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Domenica 25 Ottobre 2015, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 18:47
PESARO - Un auspicio accompagnato da una netta censura, con la richiesta di uno stop all'ingresso nella sanità territoriale delle imprese private. La Cgil accoglie con favore le prime indicazioni della nuova responsabile dell'azienda ospedaliera Marche Nord, Maria Capalbo, ma si augura che il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, a partire dal rinnovato impegno per il nuovo ospedale, tuttora ambiguo sul fronte principale dei finanziamenti, inverta la rotta verso la privatizzazione di un servizio pubblico essenziale, della quale la vicenda della società Montefeltro Salute sembra il cavallo di Troia.



All'indomani della presentazione a Pesaro di Maria Capalbo da parte del presidente della Regione Luca Ceriscioli, prendono la parola sulla programmazione e la gestione della sanità territoriale la segretaria generale della Cgil di Pesaro, Simona Ricci, e il segretario della funzione pubblica della Cgil di Pesaro Urbino, Roberto Rossini.



“Dopo un'estate di grande difficoltà - si legge in una nota di Simona Ricci e Roberto Rossini - abbiamo accolto positivamente le parole della dottoressa Maria Capalbo in relazione all'obiettivo per Marche Nord di voler potenziare la medicina di urgenza e di istituire un'unità di Osservazione breve intensiva. Speriamo che in questo senso voglia procedere anche la nuova direzione dell'Area vasta, ma allo stesso tempo riteniamo che la Regione Marche, contemporaneamente alla conversione dei piccoli ospedali, debba procedere a potenziare tutta la rete dell'emergenza/urgenza optando per una gestione diretta dell'intero servizio. Anche alla luce dei recenti fatti di cronaca, riteniamo che le aziende sanitarie debbano occuparsi direttamente, con mezzi e personale proprio di questo delicato servizio, procedendo dunque a investire risorse per dotarsi di ambulanze moderne e tecnologicamente avanzate nonché di personale sufficiente, partendo dalla stabilizzazione del personale precario sia per quanto attiene alle figure degli autisti soccorritori, sia per quanto riguarda il personale sanitario specializzato e formato allo scopo”.



La Cgil chiede anche una maggior integrazione tra azienda ospedaliera Marche Nord e Area Vasta 1 con l'assunzione di personale sanitario per abbattere le liste di attesa e l'imprementazione di 40 nuovi posti letto, previsti dalla stessa normativa regionale, di medicina e lungodegenza.



Ma il punto più sensibile è l'apertura ai privati. “In merito al contrasto alla mobilità passiva - rileva la Cgil -, piuttosto che ipotizzare "soluzioni lombarde", forse sarebbe auspicabile che il nuovo presidente della Regione decida di iniziare a costruire la nuova struttura, magari chiarendo con quali risorse finanziarie intende procedere in tal senso".



La Cgil ribadisce la critica “all'apertura fatta dal presidente Ceriscioli verso il sistema della sanità privata. Non è un pregiudizio ideologico ma basato su cifre e fatti e secondo i sani principi del buon funzionamento di un servizio pubblico essenziale. Per non parlare poi di Montefeltro Salute (...) che si è rivelata la porta principale per l'ingresso dei privati nel sistema ospedaliero provinciale".
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