Le criticità Covid aggravate dalle carenze di medici e posti letto

L'ospedale di Pesaro dell'azienda Marche Nord
L'ospedale di Pesaro dell'azienda Marche Nord
di Lorenzo Furlani
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Febbraio 2021, 09:33

PESARO - L’organizzazione della sanità nel territorio provinciale soffre di croniche carenze di posti letto, di ripartizione efficiente delle prestazioni tra ospedale e territorio, nonché di personale, in particolare di medici del 118. E quando l’emergenza pandemica fa registrare picchi di contagi e focolai in strutture o servizi sanitari sensibili la situazione diventa esplosiva con gravi sofferenze gestionali dagli esiti potenzialmente incontrollabili.

LEGGI ANCHE:

Vaccino Covid, nelle Marche via con gli over 80: app Poste o telefono, ecco come prenotarsi. I luoghi di somministrazione

I casi tra dicembre e gennaio
È quanto accaduto tra i mesi di dicembre e gennaio per le diffuse infezioni di Covid-19 rilevate tra gli operatori del 118, concentrate in particolare nelle postazioni territoriali di Fano e Marotta, e nel periodo tra Natale e fine 2020 nell’azienda ospedaliera Marche Nord per un afflusso eccezionale di pazienti ai pronto soccorso di Fano e Pesaro.

Condizioni critiche si erano registrate anche nella prima ondata pandemica, in particolare in occasione della massiva affluenza di pazienti Covid bisognosi di supporto respiratorio che all’inizio di marzo indusse Marche Nord a vietare l’accesso delle ambulanze del 118 ai pronto soccorso con conseguenze allora più gravi per le ripercussioni su altri ospedali (in particolare quello di Urbino travolto dal Covid) e l’esito infausto della malattia di quei pazienti soccorsi in casa tardivamente, solamente all’insorgenza delle difficoltà respiratorie.

Le relazioni al sindaco
Le difficoltà per l’ultimo picco di richieste di soccorso a Marche Nord, con lunghissime attese dei pazienti ai pronto soccorso, e per la decimazione per il Covid degli operatori del 118 in servizio, con l’intervento operativo di ambulanze senza medico, sono state ricostruite nelle relazioni dell’azienda ospedaliera e dell’Area vasta 1 indirizzate al sindaco di Fano, in risposta ai quesiti contenuti in una circostanziata interrogazione dei consiglieri comunali Mazzanti, Panaroni e Giuliani del Movimento 5 Stelle, in cui si segnalavano le disfunzioni dei servizi e i disagi degli utenti.

Il direttore sanitario di Marche Nord Berselli e la direttrice medico dell’ospedale Santa Croce Stefanelli evidenziano che la giornata più critica per il grande afflusso di pazienti nelle ultime giornate dell’anno scorso fu quella di lunedì 28 dicembre. Si registrarono 150 accessi ai pronto soccorso: 81 a Fano e 69 a Pesaro. Di questi il 32% (48) vennero accompagnati dal 118 (19 a Fano e 29 a Pesaro).

«Non di nostra competenza»
«Ben il 54% - sottolineano i dirigenti dell’azienda ospedaliera - era rappresentato da codici di accesso verde, tra cui pazienti provenienti dalle strutture residenziali territoriali non di competenza di Marche Nord, sostanzialmente determinando iperafflusso nei locali del pronto soccorso per condizioni patologiche non gravi, che necessitavano invece di setting assistenziale territoriale».

Si conferma, dunque, a 9 mesi dall’inizio dell’emergenza Covid, la mancanza di un adeguato filtro della sanità territoriale rispetto alle prestazioni dell’ospedale per acuti, un deficit che si era già manifestato nella prima ondata aggravato dalla mancanza nella provincia di strutture di ricovero per la chiusura degli ospedali minori.

La minore dotazione ordinaria
La direzione sanitaria, comunque, assicura che attivando medici e infermieri di supporto «è riuscita a garantire la migliore assistenza in termini di tempestività, sicurezza e appropriatezza a tutti i pazienti presenti in pronto soccorso». Ma segnala contestualmente che l’attivazione di numerosi posti letto delle terapie intensiva e sub intensiva per il Covid ha assorbito molte risorse professionali mentre le norme di profilassi in ambiente ospedaliero hanno fortemente ridimensionato il numero dei posti letto disponibili.

«Si precisa - aggiunge Marche Nord - che tale riduzione si configura in un contesto provinciale che già in condizioni ordinarie presenta la dotazione di posti letto minore a livello regionale (ndr: precisamente 2,97 posti letto ogni mille abitanti contro la media regionale di 3,7)».

Deficit di medici nelle Potes
Il direttore dell’Area vasta 1, per la sua parte, comunica che tra il 7 dicembre e il 22 gennaio scorsi si sono verificati 9 contagi tra il personale dipendente della postazione territoriale di soccorso del 118 di Fano (tra cui un medico), 6 nella postazione di Marotta (tra cui un altro medico) e 8 nelle altre 12 postazioni della provincia (in tutto 23).

«Ciò, associato al temporaneo infortunio di un altro medico di Fano - rileva il direttore Magnoni - e alla cronica carenza nell’organico medico delle Potes ha comportato che alcuni turni di ambulanza sono stati svolti senza medico a bordo. In alcuni casi il medico è stato inviato da postazioni limitrofe». Comunque, «tramite il ricorso a turni aggiuntivi del personale (anche di altre Potes) non è stato mai ridotto il numero di ambulanze previsto dalle indicazioni normative e tutti gli interventi di soccorso richiesti sono stati effettuati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA