Amin, calciatore "licenziato" dal Tavernelle. «Mandato via insieme ad altri stranieri». Il dirigente: «Non hanno rispettato le regole»

Amin, calciatore "licenziato" dal Tavernelle. «Mandato via con gli altri stranieri». Il dirigente: «Non hanno rispettato le regole»
Amin, calciatore "licenziato" dal Tavernelle. «Mandato via con gli altri stranieri». Il dirigente: «Non hanno rispettato le regole»
di Massimo Foghetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 4 Aprile 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 16:05

FANO Studia all’università di Urbino e ha una grande passione il calcio. Si chiama Amin Sabik, è un cittadino italiano di origini marocchine. E’ un buon giocatore, così almeno lo hanno riconosciuto gli allenatori che lo hanno visto esercitare il suo ruolo di attaccante che fino a pochi giorni fa occupava nel Tavernelle calcio, compagine che milita in Prima categoria. Tuttavia gli è stata addebitata una difficoltà di integrazione con il resto della squadra, colpa che insieme ad altri tre giocatori, tutti di origine straniera, gli è costata il "licenziamento" dalla società.

Il Tavernelle non naviga in buone acque. Al momento si trova in fondo alla classifica ed evidentemente non può permettersi che al di là di qualche deficienza tecnica i giocatori non vadano d’accordo tra loro, quindi il Consiglio della società ha deciso di assumere un provvedimento che in qualche modo rasserenasse la situazione generale.
Per Amin Sabik la delusione è stata forte, era entrato in squadra con l’ambizione di contribuire alla salvezza nel girone di prima categoria e, invece, stando a quanto da lui stesso dichiarato, non ha trovato un clima sereno. «La maggior aspirazione di un giocatore è sempre quella di essere scelto nella rosa che scenderà in campo e questo per quel che mi riguarda, pur essendo stato l’ultimo arrivato, può aver suscitato qualche gelosia.

Sono sceso subito in campo e insomma non mi sono sentito ben accettato».

La complicazione

La situazione poi si è complicata a causa di un ritardo ad un allenamento - stando a quanto racconta Amin - che ha comportato il mancato inserimento in campo la domenica successiva e in seguito per alcune decisioni dell’allenatore che non sono state ben digerite dal giocatore in oggetto, tanto più che nelle partite successive ad Amin Sabik sarebbero state ridotte le occasioni di provare la sua bravura entrando in campo mai ad inizio partita. 
Ovviamente questo spetta di diritto alle scelte dell’allenatore che deve tenere conto di tutte le risorse di cui dispone. Fatto sta che alla fine si è deciso di licenziare tutti e quattro i giocatori stranieri. «Si tratta di ragazzi – ha spiegato il direttore tecnico della squadra Gabriele Pierini che non si è sottratto alle domande sul caso – che i quattro ragazzi licenziati non sono mai riusciti ad amalgamarsi con i loro compagni a causa dei loro comportamenti caratteriali e alla mancanza di puntualità negli allenamenti. Abbiamo assunto questa decisione esclusivamente con l’intento di provare a salvarci. Quando si fa parte di un gruppo è d’obbligo rispettarne anche le regole!».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA