URBINO - Sovraccarico dei malati Covid, chiusura conseguente di reparti ordinari tra azienda ospedaliera e Area vasta 1 (pur con ricoveri ospedalieri per la pandemia ridotti a meno della metà di quelli di un anno fa), carenza straordinaria dei medici del Pronto soccorso di Marche Nord e soppressione di molti turni del servizio di Guardia medica nel distretto di Pesaro, che conta 140mila residenti. Nella conferenza dei sindaci di Area vasta, riunita ieri a Urbino e da remoto con l’assessore regionale alla sanità, è stato il sindaco di Pesaro a pungolare con più efficacia Saltamartini, presentando con chiarezza e sintesi i temi salienti dell’attuale emergenza sanitaria territoriale.
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Risposte parziali
L’assessore regionale ha rispoto solo parzialmente, appellandosi per la Guardia medica alla cronica carenza nazionale dei medici e all’inadeguatezza retributiva, mentre per il sovraccarico dell’assistenza Covid si è focalizzato esclusivamente sulle terapie intensive, richiamando la scelta dell’ex governatore Ceriscioli di assegnare a Pesaro - attribuendo la richiesta a Marche Nord - la maggiore dotazione di posti letto aggiuntivi Covid (41 contro 36 dell’ospedale regionale di Torrette, più 2 del Salesi che fa parte della stessa azienda).
In ogni caso, Saltamartini due notizie le ha date.
La prima è che il piano pandemico è in corso di revisione per una più equilibrata distribuzione dei carichi dei malati, con un esito annunciato già per i prossimi giorni.
«L'eroica impotenza»
La conferenza è stata introdotta dal presidente Giuseppe Paolini che, nel ringraziare l’assessore regionale per aver accolto l’invito, ha segnalato che il sistema sanitario si è fatto trovare «disorganizzato» dal picco dei contagi, a due anni dall’inizio della pandemia, con gravi disagi patiti dai cittadini nell’isolamento domiciliare per le difficoltà del tracciamento.
Paolini ha anche rappresentato il disagio dei medici di base per le incombenze burocratiche e i sacrifici del personale sanitario con «l’eroica impotenza» per i servizi ridotti a causa delle carenze di organico.
«Un ospedale non si gestisce così»
Il confronto è entrato nel vivo con il sindaco Matteo Ricci. «Dentro la complessità generale - ha detto - non funziona che la maggior parte dei ricoverati Covid sia a Pesaro. Il nostro ospedale non regge più questa situazione, che non è giustificata dai numeri, e non la regge più il Pronto soccorso come il primario Gnudi dice da tempo».
Con un richiamo implicito alla direttrice Maria Capalbo e allo stesso Filippo Saltamartini, il sindaco ha sottolineato che «la risposta non può essere quella di mettere gli altri primari contro il primario del Pronto soccorso per dire che va tutto bene, perché un ospedale va tenuto unito. Quel primario ha avuto qualche parola sopra le righe però va interpretato lo stato d’animo di esasperazione. Il personale che manca bisogna che arrivi alla svelta perché la situazione è esplosiva. Questi malati li dovete distribuire in maniera diversa nel territorio marchigiano. Per questo è grave che sia stata ridimensionata la Guardia medica, perché le persone ora vanno al Pronto soccorso creando intasamento. Questa situazione emergenziale deve essere affrontata in modo emergenziale. E nel momento in cui il Covid crea problemi psicologici e psichiatrici a Pesaro abbiamo rinunciato a Psichiatria. Ma come può reggere un sistema del genere? Vi invito a prendere provvedimenti immediati».
Nuovo piano pandemico
«Cercheremo di scaricare questo peso - ha risposto Saltamartini -. Le tue preoccupazioni sono anche le mie. I dirigenti sono stati chiamati a riformulare un piano epidemico intermedio. Conto di averlo a disposizione tra lunedì e mercoledì della prossima settimana, lo discuteremo e vi darò le informazioni».