Giulia Brandi, da Masterchef alla Mostra
del Tartufo: ecco l’asso per il gran finale

Giulia Brandi, da Masterchef alla Mostra del Tartufo: ecco l’asso per il gran finale
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Venerdì 2 Novembre 2018, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 12:48
SANT'ANGELO IN VADO  Quello di mostra più antica delle Marche è un titolo acquisito di diritto per una questione temporale, quello di essere anche la più attenta al sociale se lo sta guadagnando “sul campo” a suon di iniziative.
Il quarto week end della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche di Sant’Angelo in Vado, sarà caratterizzato da un evento capace di coniugare al meglio l’esaltazione delle buona tavola e la solidarietà, dimostrando concretamente che si può far festa, parlare di territorio e promozione anche facendo del bene.
Nell’ex capitale della Massa Trabaria, domenica 4 novembre arriva Giulia Brandi, ex concorrente a Masterchef Italia 2017, che alle 13 sarà al bocciodromo comunale per un pranzo di solidarietà a base di tartufo che servirà per raccogliere fondi in favore di varie realtà sociali e onlus di Sant’Angelo in Vado.

La 33enne di Fermignano, che nel programma Sky si è distinta non solo per le abilità ai fornelli ma anche per l’estrema simpatia, preparerà una vellutata di ceci con montasio croccante, spugna di spinaci e scaglie di tartufo, uno spaghettone Senatore Cappelli con crema di ricotta e barbabietola, guanciale, carciofi crunchy e scaglie di tartufo e una scaloppa di tacchinella laccata con erbette aromatiche, fondo di porcini, crema di tuorlo al tartufo e insalatina di radicchio e nocciole.

Organizzato da amministrazione comunale e Coop di Sant’Angelo in Vado, il pranzo solidale arriva sulla scia del successo ottenuto lo scorso anno quando nell’antica Tifernum Mataurense arrivò Valerio Braschi, vincitore di Masterchef Italia 2017. Quest’anno si è deciso di puntare su una chef apprezzata a livello nazionale ma del posto, che fa della riscoperta dei piatti della tradizione un proprio must. Allo stesso format di Sky, infatti, Giulia ha dichiarato che il suo sogno è aprire un ristorante dove preparare i piatti della nonna rivisitati, un desiderio che la mostra di Sant’Angelo in Vado quest’anno ha reso concreto grazie a tante iniziative mirate alla valorizzazione di tesori della terra antichi e a ricette purtroppo spesso dimenticate. 
28€ la quota per il pranzo/show cooking comprensiva di acqua, vino e dolce mentre per i più piccoli è previsto un menù baby (pasta al ragù e cotoletta) a 15€. Per prenotazioni: 0721.810093; 0722.88766; 0722.70453.
Il quarto week end dedicato al Tuber Magnatum Pico si aprirà alle 15 di sabato con l’arrivo di oltre 80 espositori, tra cui ovviamente i commercianti di tartufo in Corso Garibaldi, e sarà caratterizzata dal circuito di minimoto in Piazza delle Erbe (Piazza dei Motori) a cura del moto club Tonino Benelli e dalla Tavola Rotonda “Una politica di sviluppo economico del territorio incentrata sul Tartufo” organizzata dall’Università degli Studi di Urbino e dal Comune di Sant’Angelo in Vado. L’appuntamento, previsto per le 17, affronterà 5 tematiche: “Tartufo e ricerca, dal bosco al laboratorio”; “Storia di un’eccellenza del territorio, il Centro Sperimentale di Tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado”; “Le vie del tartufo, dalla filiera al distretto industriale”; “Il ruolo della Regione Marche a sostegno del Tartufo”; “Condivisione e sviluppo del territorio”.

Visitabili per altri due giorni anche le sei mostre allestite in Via Canale (Visioni e Miti, personale di Angelo Marini), nella chiesa di Santa Caterina (Tesori della Terra, pittura grafica e scultura da indossare di Stefania Scarnati), al Circolo Arci (Bianco Nero ed altri Segni, fotografie di Giordano Aloigi), alla Sacrestia di San Filippo (L’Anima del Legno, l’Arte Dimenticata di Angelo Feduzzi), all’Ufficio Turistico di Piazza Umberto I (Caccia Grossa di Ugo Cipriani e Susanna Marabini) e alla Corte Gastronomica di Palazzo Mercuri (I Tesori del Sottobosco, fotografie di Marco Trionfetti).

A completare il ricco programma del primo week end i ristoranti del posto ma anche locande e taverne che, proprio in occasione della mostra, propongono menù riconducibili all’antica Roma
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