Biodigestore, tre Comuni contro Marche Multiservizi. Ucchielli: «È sovradimensionato». Tavullia dice no, Montelabbate: «Va modificato»

Biodigestore, tre Comuni contro Marche Multiservizi. Ucchielli: «È sovradimensionato». Tavullia dice no, Montelabbate: «Va modificato»
Biodigestore, tre Comuni contro Marche Multiservizi. Ucchielli: «È sovradimensionato». Tavullia dice no, Montelabbate: «Va modificato»
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 23 Settembre 2022, 06:55

VALLEFOGLIA Più che uno strappo è un mutamento del quadro politico istituzionale, per certi aspetti radicale. Non c’è più solamente l’associazione Diversamente, che ha raccolto oltre 5mila firme di cittadini, a contrastare il maxi biodigestore di Talacchio promosso dalla società di scopo di Marche Multiservizi, anche le amministrazioni comunali del territorio più direttamente interessate dal progetto hanno assunto formalmente un analogo atteggiamento. 


La conferenza dei servizi


Dalle ultime riunioni della conferenza dei servizi convocata dalla Provincia, che deve rilasciare l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, emerge il fuoco di fila di critiche, istanze di modifica e opposizione dei Comuni di Vallefoglia, Montelabbate e Tavullia contro il progetto per trattare 105mila tonnellate di rifiuti organici e verdi all’anno al fine di produrre metano.

Lo strappo politico

Lo strappo è quello del sindaco di Vallefoglia, finora garante politico dell’operazione economico ambientale nel territorio del suo comune per iniziativa dell’azienda del gruppo Hera, la cui nascita con la fusione tra Aspes Multiservizi e Megas lo stesso Ucchielli favorì quand’era presidente della Provincia.

Il 14 settembre, all’indomani dell’ultima riunione della conferenza dei servizi, Palmiro Ucchielli ha spedito una lettera risentita al presidente della Provincia e a Marche Multiservizi per dichiararsi insoddisfatto della risposta dell’amministratore di Mms e della società di scopo Green Factory, Mauro Tiviroli, alle osservazioni di Vallefoglia contrarie allo stralcio dal progetto, compiuto unilateralmente dall’azienda proponente, di una strada e di una pista ciclopedonale del nuovo comparto industriale di Talacchio concordate inizialmente a carico dell’azienda.

Considerando l’autorizzazione concessa per un biodigestore a Barchi (della società Feronia) e il mancato ingresso di Aset in Green Factory diversamente da quanto auspicato dall’Assemblea territoriale di ambito e da Vallefoglia, Ucchielli ha messo per iscritto una stilettata mirata: «La giunta di Vallefoglia si interroga se sia opportuno rivedere il progetto, diminuendo la capacità dell’impianto, visto che le 105mila tonnellate di capacità di trattamento, sembrano allo stato attuale sovradimensionate».


I compostatori di comunità

A tale presa di posizione si aggiungono quelle dei Comuni di Montelabbate e di Tavullia. L’amministrazione comunale di Montelabbate ha manifestato «stupore» per il suo coinvolgimento nella conferenza dei servizi decisoria solamente un anno dopo l’avvio del procedimento per il biodigestore di Talacchio, segnalando la «stranezza» della presentazione in un momento successivo del progetto del metanodotto, il cui allaccio alla rete della Snam è nel proprio territorio.

La sindaca Ferri si è rammaricata di non aver potuto esprimere subito le «preoccupazioni» per il carico di traffico sulla viabilità comunale, con aumento dell’inquinamento e dei costi di manutenzione.

Nel merito del trattamento dei rifiuti organici, Cinzia Ferri ha chiesto di ridimensionare fortemente l’impianto localizzandolo in un’area industriale già cementificata per abbinarne la lavorazione a quella dei compostatori di comunità, incentivati da una legge regionale, da realizzare nelle zone interne per produrre ammendante per i terreni.

La vicinanza della discarica

L'amministrazione comunale di Tavullia, dal canto suo, ha formalmente espresso nel procedimento un parere negativo all'approvazione del progetto per la vicinanza, a 10 chilometri, della discarica comprensoriale di Ca' Asprete che si trova nel suo territorio. «A maggior ragione - si legge nella nota del Comune - per la viabilità pesante che si verrà a creare in entrata e in uscita dall'impianto, che sarà concentrata in prossimità della strade adiacenti le località di Padiglione e Case Bernardi tanto da creare notevoli disagi alla viabilità esistente di per sé già troppo trafficata». Per superare il parere negativo, l'amministrazione comunale propone di ubicare l'impianto in un altro sito, lontano dal territorio di Tavullia.

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