Scontro sull'Adriatica, una strage: 3 morti
Vittime Roberto, Oriella e Silvia (32 anni)
Grave il fidanzato: guidava l'auto impazzita

Scontro sull'Adriatica, una strage: 3 morti Vittime Roberto, Oriella e Silvia (32 anni) Grave il fidanzato: guidava l'auto impazzita
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Lunedì 10 Giugno 2019, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 11:08

PESARO - Un boato nel silenzio del primo pomeriggio estivo poi le grida: pochi secondi per fare del piccolo borgo di Colombarone il teatro di una tragedia. Tre persone decedute, una quarta in condizioni gravissime trasportata in eliambulanza all’ospedale di Torrette dove ieri, in tarda serata, lottava tra la vita e la morte e una donna terrorizzata, ferita lievemente e trasportata all’ospedale San Salvatore e poi dimessa in serata. I suoi occhi sbarrati sono gli unici capaci di trattenere le immagini del disastro e di raccontare l’inferno di una domenica pomeriggio imbrattata di sangue e morte.

 

 


 

Non lasciava spazio alla speranza la scena che si è presentata ai primi soccorritori, tutti residenti nel borgo ai piedi delle Siligate: un ammasso di lamiere rosse incastrate sotto una cancellata, con due persone intrappolate nell’abitacolo e il tettuccio della vettura volato altrove. Vicino un’utilitaria bianca con la parte anteriore sventrata e l’intero abitacolo schiacciato. In mezzo alla strada una Citroen C3 nera e una donna nel panico. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia municipale, i vigili del fuoco e tre ambulanze mentre da Fabriano si alzava in volo l’eliambulanza. 

Nella Fiat 600 rossa un uomo e una donna intrappolati all’interno di ciò che rimaneva dell’auto. I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per liberare i corpi di Roberto Carosio, 60 anni, e della sua convivente Oriella Bonerba, 61 anni. Per la donna non c’era più nulla da fare mentre il compagno è stato caricato in eliambulanza per essere trasferito a Torrette ma è deceduto durante il tragitto. 

Nella Mazda X3 bianca ripiegato sul volante un giovane che ancora respirava ma sul sedile a fianco il corpo senza vita di una ragazza. Anche per lui la corsa in eliambulanza verso Torrette: si chiama Marco Orazietti e ha 31 anni: ha riportato traumi gravissimi alla testa e al torace, è ricoverato in rianimazione e i medici si sono riservati la sua prognosi. Nulla da fare invece per Silvia Lucarelli che avrebbe compiuto 33 anni il prossimo 10 ottobre. Ricoverata al San Salvatore la signora di Carpi che viaggiava sulla Citroen. Nel giro di un’ora il magistrato di turno ha dato il nulla osta per la rimozione dei cadaveri e su tutto quell’orrore è calato il silenzio. 


Sono le marcate strisce nere lasciate sull’asfalto dagli pneumatici della Mazda a raccontare come si sia scatenata quella sequenza di schianti violentissimi che hanno ucciso tre persone. A bordo Marco Orazietti e Silvia Lucarelli: viaggiano in direzione di Cattolica e probabilmente nel tratto a 4 corsie delle Siligate l’auto acquista velocità e quando si trova ai piedi della strada, lì dove la carreggiata si restringe a due corsie, il tempo per rallentare non è sufficiente. Nel corso della frenata la Mazda sbanda come impazzita, invade l’altra carreggiata e piomba sulla Fiat 600 che procede in direzione di Pesaro. Un frontale che non dà scampo al conducente e alla sua compagna che riduce la vettura a un mucchio di lamiere mentre il tettuccio vola via. Ma per la Mazda la folle corsa non è finita, dopo l’impatto con la Fiat rimbalza, si capovolge in testa coda e finisce contro la fiancata della Citroen dove la donna al volante è impietrita per ciò che ha visto. La Mazda si ferma e Silvia Lucarelli è già morta.

Per poter effettuare i soccorsi e ricostruire la dinamica dell’incidente la strada è rimasta chiusa alcune ore e il traffico deviato nelle vie secondarie.
Tanta gente è rimasta a osservare i vigili del fuoco, gli agenti della municipale e il personale sanitario dei mezzi di soccorso mentre operavano in un clima di orrore e disperazione. Sono partiti anche i primi accertamenti su Marco Orazietti, che risulta un nome già noto alle forze dell’ordine, sulla sua vettura e sulla sua patente mentre la polizia locale procedeva al sequestro dei mezzi coinvolti. Alla Municipale anche il compito difficile di rintracciare i familiari delle vittime e comunicare la terribile notizia.

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