AUDITORE - Enrico Tiberi ha di nuovo scalato il “suo” Everest ovvero ha percorso per 8848 metri il Monte Auditore lo scorso weekend. L’impresa si chiama “Everesting” (fare cioè la stessa salita e discesa per arrivare ad un dislivello positivo di 8848 metri pari all’altezza del Monte Everest). In meno di un anno (la prima volta è stata il 13 giugno 2020) ha ripetuto l’impresa per ben tre volte: due in bicicletta e una a piedi.
«Questo ultimo Everesting è nato in sole tre settimane di preparazione ed è stata una scelta completamente autonoma – spiega Enrico “Tibo” Tiberi – un tempo in cui ho sottoposto il mio fisico al massimo sforzo».
«Questa volta la vera sfida era sotto l’aspetto fisico. Mi ero preparato in condizione estreme e arrivavo alla prova veramente stremato: condizione ideale per sottoporre il mio fisico ad una crisi che puntualmente è arrivata: quasi mi addormentavo in bici per il sonno ma devo dire che per me è stata una sensazione bellissima. Poi c’è stato un calo di forze per la fame e infine ho preso anche la pioggia e sono stato per due ore a pedalare sotto il diluvio. In quei momenti ero solo senza l’aiuto di nessuno. Era proprio ciò che volevo e non mi sono mai fermato». Durante il passaggio dei 2248 metri percorsi è stato comunque raggiunto da due suoi cari amici che avevano saputo all’ultimo momento dell’impresa. Si trattava di Enrico Balestrieri e Maurizio Radi «Fermati non devi dimostrare niente a nessuno» gli hanno detto ma ovviamente Enrico ha continuato a pedalare. Dal primo gennaio ad oggi ha percorso ben 90 volte la stessa salita di Auditore, volte che diventano 222 se si comincia a contare da luglio 2020. Ma come sempre per “Tibo” la vera sfida è quella che deve ancora essere affrontata. «Sto preparando il mio quarto “Everasting”. Tra la fine di maggio e i primi di giugno riproverà la scalata questa volta accompagnando una giovane sportiva.
«Ancora non voglio svelarne il nome, è una triatleta italiana ma non è della nostra provincia. Con lei è nata un’amicizia e sto scoprendo che mentalmente ci assomigliamo». Questa volta la vera protagonista dell’impresa sarà lei ed Enrico la seguirà passo passo dall’inizio alla fine. «Ci tengo a ringraziare la Fisioradi di Maurizio Radi perché è merito suo se possiamo affrontare questa impresa a due».
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