Assembramenti senza le mascherine e ballo: multati e chiusi 5 locali

La passeggiata nel retrospiaggia del litorale di Arzilla
La passeggiata nel retrospiaggia del litorale di Arzilla
di Massimo Foghetti
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Domenica 25 Luglio 2021, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 09:56

FANO - Procedono in maniera costante i controlli della Questura e dei vigili urbani sul rispetto delle norme anti Covid in quei locali maggiormente frequentati dai giovani, dato che sono diventati proprio questi ultimi a rischio di contagio, dopo che le vaccinazioni hanno messo al sicuro la gran parte degli anziani.

Dalle ultime verifiche, sono risultati irregolari 3 locali di Fano e 2 dell’entroterra, per assembramenti di persone senza mascherina e attività di ballo.

Le sanzioni hanno colpito lo Chalet del Mar, il Baretto e l’Arzilla Café, mentre nell’entroterra fuori norma anti-Covid sono stati trovati il Tris di Schieppe di Orciano e il Settimo Cielo di Colli al Metauro. In questo caso la legge prevede, oltre al pagamento di una sanzione amministrativa di 400 euro, la chiusura del locale per 5 giorni.

Tuttavia, dato che i gestori durante l’intervento delle forze dell’ordine si sono mostrati particolarmente collaborativi adoperandosi per far defluire lentamente tutti i presenti ripristinando così le condizioni di sicurezza, a Fano la sanzione della chiusura è stata limitata a 2 giorni.

Vista la rapida avanzata della variante Delta, con il conseguente aumento dei positivi al coronavirus, per la Questura di Pesaro e le varie polizie locali è fondamentale contenere la diffusione del virus per tutelare la salute dei più anziani e delle persone più fragili. Pertanto, le autorità informano con una nota che, a tutela della salute pubblica e dei propri cittadini, i controlli sono doverosi e proseguiranno in tutta la città e il territorio.

Per Marco Arzeni, portavoce del Silb di Pesaro e Urbino, invece il giro di vite impresso alle discoteche e ai locali da ballo rappresenta “l’ennesimo rospo” fatto ingoiare alla categoria, visto che non verrà consentito di riaprire neppure con il green pass.

«Evidentemente – osserva - per molti i locali di pubblico spettacolo non sono imprese come le altre e scontano pregiudizi vecchi e obsoleti. Tutto questo mentre assistiamo a tutto e di più, dai festeggiamenti per la nazionale di calcio alle migliaia di persone che assistono ai comizi di Salvini senza mascherine o agli assembramenti al mare e in spiaggia o nei centri commerciali. Senza gridare ai complotti si vede, dietro queste azioni, un disegno preordinato contro un unico settore».

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