Fano e Pesaro unite per lo sviluppo
Ferrovia arretrata e variante statale

I sindaci Matteo Ricci di Pesaro e Massimo Seri di Fano
I sindaci Matteo Ricci di Pesaro e Massimo Seri di Fano
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Giovedì 3 Agosto 2017, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 19:12
FANO - Una grande alleanza per le infrastrutture, i servizi e la cultura. Pesaro e Fano, seconda e terza città delle Marche, uniscono la propria azione politica, in un modo che nelle intenzioni non possa essere ignorato dalla Regione ma neanche dal Governo, assegnando la priorità amministrativa a scelte strategiche capaci di esaltare le potenzialità e trasformare la morfologia stessa delle due città.

Gli obiettivi principali del protocollo d'intesa firmato per lo sviluppo delle due città sono l'arretramento della ferrovia adriatica, la realizzazione della variante alla statale 16 e la sinergia sulla cultura con l'abbinamento tra Rossini (di cui Pesaro nel 2018 celebra il 150esimo anniversario della morte) e Carnevale di Fano, il sostegno alla candidatura di Fano capitale italiana della cultura 2021 e la valorizzazione coordinata nel marketing territoriale di Raffaello a Urbino e Vitruvio a Fano.

 «Oggi firmiamo un accordo storico - ha sottolineato nel suo ufficio il sindaco di Fano, Massimo Seri, dopo la riunione congiunta delle due giunte comunali nella sala della Concordia -. Le sfide che abbiamo di fronte dal piano europeo a quello locale ci obbligano a nuove strategie e a unire le forze e questa è una bella risposta ai cittadini che si aspettano azioni concrete».

«Pesaro e Fano sono leader negli investimenti - gli ha fatto eco al suo fianco il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci -. Già siamo i Comuni che hanno investito di più con lo sblocco del patto di stabilità, per le opere compensative della terza corsia vengono investiti 90 milioni a Pesaro e 60 a Fano. La Regione per la sanità porterà altre centinaia di milioni, senza tralasciare i fondi europei già ottenuti insieme. Con gli obiettivi posti tantissime altre risorse possono arrivare in questo territorio per economia e lavoro».

La novità è l'istanza che da settembre Fano e Pesaro intendono presentare a Ferrovie dello Stato e al Governo per l'arretramento della ferrovia. Per i due sindaci l'opera non è più una chimera perché nel potenziamento della tratta Bologna-Bari programmato da Rete ferrovia italiana, per arrivare a una velocità di 200 chilometri orari con la riduzione del tempo di percorrenza di tre quarti d'ora, ci sono difficoltà operative nel tratto dopo Cattolica, che è in curva e sulla costa.

Il Piano territoriale di coordinamento della Provincia già prevede l'arretramento della ferrovia alle spalle delle due città, passando per Carignano, nel corridoio che era stato individuato per l'arretramento dell'autostrada, mai realizzato. Per Pesaro e Fano l'opportunità è storica perché sulla costa si libererebbe il sedime ferroviario per la valorizzazione del turismo, attraverso strutture e infrastrutture per la mobilità sostenibile.

L'alleanza è di ferro anche per un collegamento viario tra Pesaro e Fano che superi la strozzatura dell'asfittica statale Adriatica e connetta le opere di adduzione all'A14 nelle due città. La bretella da Belgatto (dove avrebbe dovuto sorgere il casello di Fano Nord e comunque arriverà la strada da Fano Sud, che costruisce la società Autostrade) all'interquartieri di Muraglia non è più solo una richiesta di Fano nella vertenza aperta dalla giunta comunale con la Regione per raggiungere il nuovo ospedale di Marche Nord a Muraglia, ma è un'opzione prioritaria delle due amministrazioni comunali per risolvere un'arretratezza infrastrutturale a servizio anche delle due città e delle due aree industriali.

Le ipotesi per il tracciato sono due: appunto la bretella Belgatto-Muraglia o la bretella Belgatto-Santa Veneranda più breve. Verrà scelta quella che presenterà costi e impatto ambientale inferiori, ha sottolineato Ricci. Il costo preventivabile è di 100 milioni di euro. Nel conto i due sindaci mettono gli oltre 20 milioni già previsti dalla società Autostrade per il casello di Fano Nord bocciato dal Ministero dell'ambiente, 30 milioni che la Regione si era impegnata a investire nell'adeguamento delle infrastrutture per l'ospedale unico di Marche Nord e 50 milioni da chiedere allo Stato, attraverso Anas, perché con il progetto di completamento della Fano-Grosseto (di cui i due Comuni nel documento rivendicano l'implementazione a quattro corsie rispetto alle due previste) c'è un'esigenza nazionale per un efficiente collegamento Pesaro-Fano-Grosseto.

Il corollario del punto sulla viabilità è che l'amministrazione comunale di Pesaro, come è espressamente riportato nel protocollo d'intesa, appoggia le richieste che il Consiglio comunale di Fano, su proposta del sindaco Seri, ha presentato alla Regione per il mantenimento dei servizi ospedalieri al Santa Croce (già ammesso dal novembre scorso dallo stesso governatore Ceriscioli) e il loro potenziamento rispetto alla dotazione attuale (in particolare per Chirurgia e Medicina d'urgenza H24 a servizio del Pronto soccorso e il Centro cure palliative pediatriche).

Superate le tensioni tra Pesaro e Fano per la localizzazione dell'ospedale unico, con Seri sconfitto nella battaglia per Chiaruccia, Ricci ora sostiene le istanze di Fano nell'interlocuzione con Ceriscioli, nel quadro di una strategia delle due amministrazioni di centrosinistra che chiaramente ha anche una finalità politica. Non si parla più, dunque (anche da parte di Ricci), di ospedale unico di Marche Nord, bensì di ospedale nuovo a Muraglia, che vedrà tendenziamente la concentrazione delle specialistiche complesse e di eccellenza, salvaguardando la prossimità dei servizi d'urgenza e di base.

Al riguardo il sindaco di Fano ha sottolineato come il progetto della nuova struttura di Marche Nord sia completamente trasformato rispetto a quello del 2012, allorché si prevedevano l'ospedale unico a Fosso Sejore e la conversione urbanistica a uffici e residenze dei presidi di San Salvatore e Santa Croce, che ora invece restano destinati a servizi sanitari (al Santa Croce anche ospedalieri). Con l'aggiunta di un importante investimento a Fano per la realizzazione di una clinica privata a Chiaruccia, convenzionata per oltre 100 posti letto con la sanità pubblica.

Un altro dei punti fondamentali del protocollo d'intesa riguarda la promozione nelle città di Pesaro e Fano e nelle aree produttive della banda larga adeguata alle attuali e future esigenze di aziende e amministrazioni, creando un territorio maggiormente attrattivo per gli investimenti.
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