Arrestato il ladro incubo delle aziende: aveva nascosto oltre 5mila euro in una impresa di pompe funebri

Arrestato il ladro incubo delle aziende: aveva nascosto oltre 5mila euro in una impresa di pompe funebri. Foto generica
Arrestato il ladro incubo delle aziende: aveva nascosto oltre 5mila euro in una impresa di pompe funebri. Foto generica
di Luigi Benelli
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 04:40
PESARO Il ladro seriale era diventato l’incubo di negozi e ditte Pesaro. Si introduceva di notte, da una finestra o dalla porta, e mirava al fondo cassa o ai soldi dei distributori automatici. Ma rubava anche bici, monopattini e ogni cosa che avesse un valore economico e che poteva poi essere rivenduta. Negli ultimi 15 giorni le telecamere di quattro attività lo avevano ripreso mentre faceva razzia di soldi. In una di queste, un’impresa di pompe funebri, era riuscito a impossessarsi di circa 5.000 euro, ben nascosti nell’ufficio della titolare dentro un’urna cineraria.  


Fuga nel fiume


L’uomo, un macedone di 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, per sfuggire alle forze dell’ordine si era lanciato anche in gesti temerari come gettarsi nel Foglia, ma la sua fuga è terminata venerdì quando un poliziotto fuori servizio, che lo conosceva bene, lo ha individuato nella periferia della zona industriale. Approfittando della pioggia, si è messo al suo seguito, chiedendo il rinforzo di una pattuglia che, nel giro di pochi minuti, lo ha raggiunto e si è appostata per bloccarlo. Alla fine l’uomo è stato arrestato. Per la Questura è coinvolto in almeno 6 furti, tra cui quello dove era riuscito a impossessarsi di 5.000 euro ai danni di una ditta che produce bare e accessori per il legno. Proprio nascosti in un’urna cineraria, il macedone aveva scovato il ricco bottino. Ieri mattina il gip ha convalidato il fermo e ha disposto per il giovane la custodia in carcere. Intanto proseguono le indagini per individuare altri reati commessi dal macedone, la cui posizione è al vaglio dell’ufficio Immigrazione della Questura, che sta predisponendo la sua espulsione dall’Italia.
 

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