Pesaro, anziano prete vittima di ricatto a luci rosse da parte di una coppia. Interrogata la terza presunta complice

Pesaro, anziano prete vittima di ricatto a luci rosse da parte di una coppia. Interrogata la terza presunta complice
Pesaro, anziano prete vittima di ricatto a luci rosse da parte di una coppia. Interrogata la terza presunta complice
di Luigi Benelli
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Giovedì 19 Gennaio 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 19:37

PESARO I ricatti al prete con le minacce di far vedere al vescovo foto compromettenti. Ieri l’ultimo stralcio dell’indagine che ha già visto finire sotto processo, con successiva condanna, una 40enne dell’Est e del suo compagno. Davanti al gup è comparsa adesso anche la terza presunta complice, irreperibile per tanti mesi e ora riapparsa per rispondere di accuse ben precise. 


Irreperibile

Viene accusata di ricettazione perché trovata in possesso di soldi, auto e camper del parroco vittima di estorsione.

Un raggiro subdolo finito con un processo per circonvenzione di incapace ed estorsione. Ma andiamo con ordine. Inizialmente la 40enne si era avvicinata al parroco pesarese, con oltre 50 anni di sacerdozio alle spalle, cercando aiuto e muovendolo a compassione. Disse di essere rimasta vedova e che era sola e con due figlia da crescere perché il fratello e i genitori erano morti nella guerra del Kossovo. In realtà la donna aveva un compagno, condannato con lei. Nel frattempo la donna aveva anche tentato di circuire il prete con comportamenti seduttivi sempre con l’obiettivo di chiedere denaro e sostegno.

Richieste di denaro

Gli aiuti economici si erano fatti con il tempo sempre più importanti e consistenti perché le pressioni psicologiche, quelle a sfondo “torbidamente emozionale” e manifestamente sessuali, stando all’accusa, erano diventate sempre più forti. Il tutto approfittando di uno stato di fragilità e arrendevolezza manifesta della vittima a causa anche dell’età. La donna era riuscita a farsi consegnare in più tranche circa 100 mila euro tra denaro, gioielli e quattro auto: una Ford Focus, una Lancia Musa, un camper Fiat Ducato e una Renault Espace. Una serie di doni che il sacerdote si era accollato utilizzando persino il denaro della parrocchia, attraverso gli affitti dovuti ma anche chiedendo dei prestiti ad altri religiosi. Soldi che erano poi stati consegnati anche al compagno della donna. Finchè il parroco, sfinito dalle continue richieste, aveva detto basta di fronte alla pretesa di regalare ulteriori 700 euro. A questo punto la coppia lo avrebbe quindi ricattato minacciando di inviare “documenti compromettenti al vescovo”. In pratica i due avrebbero fotografato un approccio spinto della donna nei confronti del sacerdote, una foto scattata a sua insaputa. Un ricatto che ha fatto scattare la denuncia e l’accusa di estorsione. La donna era stata condannata a 3 anni e 8 mesi e il compagno a 2 anni e 4 mesi. Ieri l’ulteriore costola dell’indagine che ha visto imputata una 70enne serba accusata di ricettazione per aver ricevuto 11 mila euro, una macchina e il camper Fiat Ducato. Era difesa dall’avvocato Soro. 

Rinviata a giudizio

Il giudice ha emesso la sentenza di non luogo a procedere per il denaro e l’auto in quanto non sarebbe verificato il dato. Ma l’anziana è stata rinviata a giudizio in quanto trovata con il camper che il parroco aveva fatto acquistare e intestare alla 40enne. 
 

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